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12 novembre 2018

“Temi controversi”
Formula 1 In Brasile uno spettacolo a tutti i livelli


f1 gp brasile 2018 monday debriefing| F1 GP Brasile 2018, Partenza - FOTO BY SPORT.VIRGILIO |
Un gran premio del Brasile davvero intenso, a partire da un sabato delle qualifiche denso di ombre. Per finire alla via per la bandiera a scacchi, in cui le tematiche di carattere trasversale alle tre regine di questo 2018 sono di natura varia ed eventuale. Ombre, maddai, fatti di certo controversi, di lunga durata tra le bocche degli appassionati.


Stavolta non sappiamo da dove iniziare, se partire parlando dei pasticci vissuti al sabato in qualifica, tra birilli "ammazzati" e bilance danneggiate ed un Hamilton spocchioso, sbadato e poco prudente in pista. Nonché una confusione totale vissuta ieri durante la gara, per un fattaccio evidente, involontariamente somigliante allo stratagemma Renault di Singapore 2008.

Riguardo la mancata penalizzazione di Lewis durante le qualifiche ci sono pochi commenti da fare: senza gridare al complotto, piuttosto ci viene facile parlare di sudditanza psicologica. Dev'essere difficile penalizzare un pentacampione del mondo, nel weekend che doveva portare (come accaduto) al titolo costruttori la Mercedes AMG F1, per la quinta volta di seguito. Senza, poi, criticare quella fermata alle verifiche di Sebastian Vettel, in un momento cruciale per il passaggio del taglio della Q2.
Ecco, la gara, il pezzo forte del weekend brasiliano, a partire proprio dal tedesco della Ferrari. Resta un pò di amaro in bocca per il risultato ottenuto da Sebastian Vettel, anche alle prese con un mancato funzionamento di un sensore. Ci si aspettava di più, vista la partenza con gomme Soft, data la teoria che stavolta con la pratica ha avuto relativamente a che fare. Buon podio per Raikkonen, il 103 in carriera: il finlandese quest'anno ne ha ottenuti più di Seb. E se ieri avesse attaccato subito Bottas forse sarebbe stata una gara diversa, con qualche piccola chance di arrivare più avanti alla bandiera a scacchi.

La vittoria se l'è presa Lewis, come da copione nella terra natìa del suo idolo Ayrton. Certo, rimane una vittoria agrodolce, a metà, se consideriamo il fattaccio Ocon-Verstappen. Vittoria totalmente nelle mani dell'olandese volante, sradicata in maniera scellerata dal francese pilota Force India, o Racing Point che dir si voglia. Così non si fa, roba inaudita a questi livelli, spiegazioni post gara da arrampicata sugli specchi. Scuse, manco a parlarne.

E anche qui, non vogliamo gridare al complotto insinuando un ordine di squadra da parte di Toto Wolff nei confronti di Ocon. Cosa che sposterebbe la faccenda su un piano inquietante, per un atto di una assurdità difficilmente concepibile. Il dito può essere puntato contro una Federazione imbambolata, che commina penalità discutibili come nel caso inaccettabile di Esteban.

Se l'intento degli americani è trasformare la Formula 1 in uno spettacolino, beh, ci stanno riuscendo piuttosto male, anche perché la FIA è l'organo competente e garante della credibilità di questo sport.

Christian Caramia.

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