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9 novembre 2019

“Musone rosa”
Formula 1 Dove si colloca Lance Stroll?


lance stroll racing point piloti 2019 redf1gp| F1, Lance Stroll, Racing Point - FOTO BY @RacingPointF1 |
L'umanità è afflitta da sempre da grandi dubbi, ma alcuni di essi sono relativamente recenti. Uno di questi fa velatamente da sfondo ai nostri amati fine settimana di gara: se un ragazzino ingrato non sorride mai nonostante il padre gli abbia comprato una scuderia, è degno di continuare ad avere un volante di F1? Cerchiamo di rispondere insieme a questa domanda andando a scoprire quale sia la giusta collocazione nel Circus per Lance Stroll.


P
ilota Williams, scuderia occasionalmente competitiva, ma spesso destinata a stare nelle zone di poco spessore della top-ten: quando fu annunciato il suo debutto in Formula 1, il giovane canadese aveva tutte le carte in regola per passare inosservato. In più andava a rimpiazzare Felipe Massa, uno tra i pensionato di quei tempi, la storia tanto amata del giovane che prevale sul vecchio.

La realtà dei fatti fu diversa: Stroll veniva dalla Formula 3, non dalla GP2, non dalla GP3, e già questo faceva parlare. In più faceva scalpore il peso a dir poco esagerato del suo portafoglio: il giovane Lance si è guadagnato fin dal giorno dell'annuncio l'etichetta di pilota ricco e sponsorizzato, con l'aggravante di non poter perdere il proprio sponsor, a meno che non sia suo padre in persona a chiudergli le carte di credito.
Quella del pilota pagante è una storia già vista e rivista. Il "caso Stroll", tuttavia, ebbe una rilevanza mediatica abbastanza notevole. Più o meno chiunque ritenne doveroso esprimere il proprio parere, anche nei luoghi virtuali più disagiati, sedi di polemiche senza precedenti e della fine di amicizie virtuali indissolubili tra i suoi fanboy, fangirl e i suoi hater.

Stroll non prese il posto di Massa, ma andò ad affiancarlo per via delle peripezie di quest'ultimo in attesa del ritiro dalla Formula 1. Il 2017 iniziò male, passando per un podio inaspettato a Baku con annesso "shoey" offerto da Ricciardo. Una seconda piazza in qualifica a Monza, che gli valse il record di più giovane pilota a partire dalla prima fila, nobili alti di un costante susseguirsi di alti normali e bassi.

Nel 2018 le cose andarono peggio: seppure prevalendo nel confronto con il nuovo compagno di squadra Sergey Sirotkin, i suoi risultati non furono all'altezza dell'anno precedente, anche per via del crollo delle performance del team di Grove, dal quale si apprestava a separarsi, dopo l'acquisto di Lawrence Stroll della Force India, oggi Racing Point, team del quale sta vestendo il colore rosa.
E da "figlio di papà", il giovane Lance non sembra molto portato per il farsi apprezzare. Le poche volte in cui salta agli onori delle cronache è per uscite poco piacevoli, seppure veritiere: Massa non gli avrebbe insegnato nulla... se avesse appreso qualcosa, forse sarebbe stato in grado di rimanere in F1 per anni senza farsi comprare una scuderia.

Uno Stroll in rosa e musone, come viene spesso fatto notare dagli addetti ai lavori. Fosse un talentuoso finlandese campione del mondo 2007, invece che un ragazzino ricco, viziato e sponsorizzato, la sua espressione facciale forse non sarebbe considerata altrettanto rilevante. È indubbio che ciascun pilota debba essere valutato per i propri risultati: al netto dei drivers più talentuosi mai arrivati in alto per l'assenza di cash, un titolo in Formula 4 e uno in Formula 3 non si comprano.

Il volante sì, ma la capacità di portare la vettura al traguardo davanti agli altri non si inventa. Se esistesse un equilibrio perfetto, difficilmente avrebbe avuto una possibilità. In un universo imperfetto, tuttavia, almeno al giorno d'oggi arrivano in F1 piloti sponsorizzati che hanno vinto qualcosa almeno ai livelli junior: altre storie insegnano che non sempre è stato così.

Milly Sunshine.

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