Dal 2000 al 2004 la Ferrari ha realizzato, forse, le migliori monoposto che si siano mai avute in Formula 1. Sotto ogni aspetto.
I contenuti tecnologici comuni tra F1-2000, F2001, F2002, F2003-GA, ed F2004 erano avanguardisti rispetto ai relativi anni. Tutte le aree delle monoposto avevano una eccellenza tecnica estrema.
La Meccanica e la Telaistica consentivano di avere un livello prestazionale costante ed elevatissimo in ogni condizione di assetto e/o metereologica per ogni tipologia di circuito, sfruttando a pieno le coperture e salvaguardandone il consumo, in gara soprattutto.
L'Aerodinamica armonizzava il grip meccanico e l'erogazione del V10 aspirato da 3 litri, oltre a consentire elevate velocità di percorrenza nelle curve lente e veloci. All'elevato carico aerodinamico, generato dal corpo vettura, si contrapponeva un bassissimo coefficiente di penetrazione aerodinamico, il che si traduceva in una bassissima resistenza all'avanzamento del corpo vettura. Tale efficienza aerodinamica complessiva garantiva elevate velocità in rettilineo pur avendo una configurazione tendenzialmente di alto carico.
Il Motore spingeva da Dio! Questo era dovuto innanzitutto alla assoluta efficienza che lo caratterizzava, raggiunta anche con l'ausilio di mappature elettroniche volte alla resa della massima coppia e potenza.
Il rivoluzionario cambio in fusione di titanio offriva una cambiata di soli 12 millisecondi. L'erogazione risultava omogenea e continua visti i tempi di cambiata pressocchè nulli.
Il livello di affidabilità raggiunto dalle su menzionate monoposto non ha eguali ne prima e ne dopo.
Anche tra il 2010 ed il 2013 la Red Bull ha seguito questo stesso "protocollo"?
Visto il dominio Red Bulliano degli ultimi 4 anni viene logico pensarlo. Ma lo scenario regolamentare è stato completamente differente:
- Motori congelati;
- Aerodinamica rivoluzionata e vincolata;
- Hardware elettronica comune;
- Pneumatici Pirelli.
Questo basterebbe per affermare che la Red Bull ha si dominato, ma non ha realizzato le monoposto tecnicamente complete ed eccellenti come le Ferrari dell'epoca d'oro.
Attenzione! Non lo sono state solo per le limitazioni regolamentari.
Il motore Renault era dichiaratamente inferiore. L'affidabilità è mancata spesso. Però Red Bull ha basato il suo dominio su di un aspetto tecnico chiave: il doppio diffusore, introdotto da Brawn, ed ottimizzato da Newey con il soffiaggio dei gas di scarico.
Le inavvicinabili prestazioni delle Red Bull erano strettamente dipendenti dal su menzionato aspetto tecnico aerodinamico. Nota di merito alla RB9 dell'anno passato. Newey e la Renault approntarono l'ultimo stadio dello sviluppo di tale soluzione tecnica: una mappatura opportuna tagliava dei cilindri in trazione così da riprodurre una sorta di traction control. Ne derivava un effetto stabilizzante della monoposto in fase di uscita dalle curve, lente soprattutto, conferendo ancor maggiore aderenza e precisione all'avantreno già spinto della RB9.
Sta tutto qui l'approccio tecnico dei Bibitari. Mica poco, certo. Ma in confronto alle Ferrari, poca cosa!
Se le Red Bull non avessero avuto questa soluzione tecnica, lo scenario sarebbe stato molto differente. Vedremo come.
Gianluca Langella.