Sono passati 20 anni e 6 giorni da quel 4 Maggio del 1994 di Imola. In questa foto sono presenti i 3 simboli distintivi dell'uomo immortalato.
Il signore in questione risponde al nome di Ayrton Senna.
Quell'anno avevo 10 anni, fate un pò voi il conto. Ricordo che mio zio, che seguiva la Formula 1 (ora un pò meno, credo), lo seguiva. Una domenica di qualche anno prima da mia nonna, vedevamo un GP, (non ricordo proprio quale fosse, mi impegnerò poi a fornire i dettagli), ma c'era una battaglia: Senna con la sua McLaren vs Mansell con la Williams.
Ora premetto che le percezioni a quella età erano differenti da quelle di ora. Ma mi ricordo di aver visto per tanti giri questo: Senna si difendeva da Mansell.
Nel Campionato Mondiale Turismo i piloti che stanno per effettuare un sorpasso danno a volte una leggera tamponata al pilota che si apprestano a sorpassare. E mi pareva di vedere ciò anche tra quei due.
Mansell, ovviamente non lo tamponava, ma gli arrivava talmente sotto in ogni staccata. Cercava di infilarglisi in ogni dove. Senna, dal canto suo, era un muro. Mansell dovette impazzire, era nettamente più veloce ma in quella occasione non riusci a superarlo.
Senna diceva di Mansell: "Se Mansell è in giornata e ha l'auto giusta, è impossibile cercare di tenerlo dietro. Ti sorpasserà, anche sopra la testa, ma ti sorpasserà."
Forse con la percezione di oggi avrei detto sicuramente che Senna esagerò in quella difesa. Che era stato eccessivamente ostruzionista e che aveva ricorso a tutti i trucchi "sporchi" nella guida per tenerselo dietro, anche al limite della sicurezza. Non un Santo.
Ho scelto quella foto perchè lo si vede in meditazione. Era molto fedele al Signore. Spesso gli attribuiva i meriti di alcune sue Vittorie. In questo è stato l'unico. Mistico.
Ho scelto quella foto perchè è seduto nella McLaren. Tutti i titoli che ha vinto li ha vinti alla McLaren. Allora Marlboro era il main sponsor della scuderia. La livrea era semplicissima ma bellissima. Un pacchetto di sigarette della Marlboro appunto. Le McLaren con le quali ha conquistato i titoli mondiali erano le migliori monoposto in quegli anni.
Ho scelto quella foto perchè il casco a me piace molto.
Ayrton Senna aveva un talento di guida singolare, soprattutto sul bagnato, dove aveva una predilezione naturale per quelle condizioni di aderenza. Diceva: "Correre per fare secondo a me non interessa, interessa solo vincere, arrivare primo, si corre per vincere non per partecipare".
Teoria che concordo in pieno, ma non il modo con la quale la perseguiva in pista.
Ricordo con la percezione di oggi, quel 4 Maggio 1994.
Gianluca Langella.