ORARI TV
SKYSPORTF1HD
Giovedi 20 Maggio

Libere 1 Ore 11:30 - Libere 2 Ore 15:00
Sabato 22 Maggio
Libere 3 Ore 12:00 - Qualifiche Ore 15:00
Domenica 23 Maggio
Gara Ore 15:00

DATI CIRCUITO
umero di giri 78
Lunghezza circuito 3.337 km
Distanza di gara 260.286 km
Giro record 1:14.260
Max Verstappen (2018)
ALBO D'ORO PILOTI
VITTORIE
Schumacher, Hamilton 6
Prost, Mansell, Hakkinen 3
Senna, Räikkönen, Alonso 2
Vettel, Verstappen 1
Button, Rosberg 1

POLE POSITION
Schumacher 7
Hamilton 6
Senna 4
Häkkinen, Räikkönen, Rosberg 2
Mansell, Prost, Alonso 1
ALBO D'ORO COSTRUTTORI
VITTORIE
Ferrari 12
McLaren 8
Williams, Mercedes 7
Lotus 6
Red Bull 3
Renault 1

POLE POSITION
Ferrari 13
Mercedes 9
McLaren 8
Williams 6
Lotus 5
Red Bull 2
Renault 1

Overtaking





In Formula 1 il progresso tecnologico comporta una evoluzione continua delle metodologie di lavoro e di approccio alle gare. L'aspetto che più ha condizionato i sostenitori dello spettacolo è costituito dal massiccio utilizzo delle comunicazioni radio tra Team e pilota durante la gara. In realtà questi costituisce il mezzo principale attraverso il quale si finalizza un discorso più allargato.

I Team attuano investimenti molto elevati, e le cifre sono salite vertiginosamente nel decennio 1998-2008. L'ingresso progressivo di costruttori, vedi BMW, Toyota, Honda, ha avuto come effetto positivo quello di tenere elevato il livello tecnologico complessivo, ma di contro ha causato la lievitazione esponenziale dei costi.
Dal 2009 ad oggi Red Bull e Mercedes, entrata in prima persona nel 2010, assieme alla Ferrari ed alla McLaren, si sono trovati in una situazione regolamentare che li ha costretti ugualmente ad attuare investimenti cospicui.

È SACROSANTO

Visto la necessità di questi ingenti investimenti per primeggiare in questo sport, è sacrosanta la gestione dei piloti in gara.
Gli Ingegneri di Pista colloquiano intensamente con il pilota durante una intera gara. Gli devono dare tutte le informazioni necessarie relative al proprio ritmo di gara, alle previsioni meteo, allo stato di funzionamento di tutti i sistemi della vettura, al rispetto della strategia pianificata o ad un eventuale cambio in corsa della strategia stessa.
Il pilota deve dare tutte le informazioni necessarie relative al feeling con la vettura, con le gomme, dare conferme agli ingegneri ed eventualmente discutere con loro di variazioni strategiche.
Questo allo scopo di raggiungere il miglior risultato possibile ad ogni gara, riducendo al minimo i rischi, in modo da permettere sempre al pilota ed alla vettura di giungere al traguardo. Solo così ciascun Team massimizza gli investimenti anche salvaguardando il ritorno di immagine da opinione pubblica e sponsor.


Non secondario è il discorso sicurezza. Quando il 1 Maggio del 1994 Senna ebbe l'incidente alla curva del Tamburello, in quei del Circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, morì per una fatalità.
Allora il livello di sicurezza non era così eccellente come quello di oggi, non a caso è stato l'ultimo decesso registrato in formula 1. Ma ripeto, morì per una fatalità: sarebbe rimasto illeso ma nell'impatto un braccio della sospensione gli finì sulla testa, perforandogli il casco e ferendolo mortalmente. Questa fu la causa della morte.

Facendo i dovuti scongiuri, nonostante il livello di sicurezza di cui godono oggi i piloti, la fatalità può sempre verificarsi. Basti pensare ad Abu Dhabi 2010. Nel corso del primo giro, alla curva 6, Schumacher finisce in testacoda restando in traiettoria, Liuzzi gli piomba addosso con la sua Force India e gli sfiora il casco. Per fortuna. 


Per i retroscena su esposti, il sorpasso nudo e crudo in pista è un rischio. Tutti i piloti, assieme al proprio Team, hanno il diritto di decidere se rischiare o meno, o raggiungere lo stesso risultato in modo alternativo. E per questo motivo che questo aspetto si è evoluto naturalmente nell'overtaking ai box.

Poi vorrei dire: chi non ha goduto quando Alonso superò Button a Monza nel 2010 con quel magistrale sorpasso ai box? Allora non c'erano le Pirelli, le Bridgestone consentivano di avere un ritmo costante in ogni giro di ciascun stint di gara, senza la benchè minima flessione prestazionale. Il sorpasso bisognava costruirlo a suon di giri veloci prima e dopo la sosta dell'avversario da superare. Ora con il decadimento prestazionale delle Pirelli, chi precede, se si ferma dopo è praticamente spacciato.

Il sorpasso in pista è giusto che sia poco frequente. Deve restare un atto eroico così da preservare la bellezza e la spettacolarità che lo contraddistingue.


Gianluca Langella.

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