Da molto che non scrivo post. A volte le vicissitudini private, belle o brutte, ti portano a pensare ad altro, e la propria viscerale passione si ridimensiona momentaneamente. Ma messo un punto si riparte. E la passione ti allieta, ti distrae, ti addolcisce i pensieri, ti da un minimo di slancio, per andare avanti.
E veniamo a noi.
Manca il post del GP di Gran Bretagna, ma in questo lasso di tempo siamo già alle porte del GP di Ungheria. Vorrà dire che seguirà un 2 post in uno per le vicende sportive. Solo che qualcosa di più è successo in questo lasso temporale, anche di mio silenzio. Un qualcosa di triste, assolutamente prevedibile, fatto che comunque non lascia spazio ad illusorie consolazioni. Jules se ne è andato!
Essere un Pilota di F1 ti da una possibilità comune che consiste nell'avere una certa notorietà in seno agli appassionati puri. Non conta che si guidi una monoposto da ultima fila, conta essere li. E prendendo come esempio, me, è naturale essere interessato maggiormente a chi lotta per vincere, è naturale non interessarsi sempre dei piazzamenti e delle condotte di chi sta dietro. Ma volendo, con la coda dell'occhio, anche se solo ogni tanto, qualcosa si vede, si percepisce, si è portati ugualmente a seguire le sorti di ognuno dei piloti sulla griglia.
Tanto quanto è successo per Jules.
Ma più che parlare delle sue qualità di pilota, in questo caso credo occorra parlare delle sue qualità di uomo. Un ragazzo serio, tanto paziente, educatissimo, tanto riconoscente, forse anche troppo dentro le righe. Un ragazzo che stava affrontando il suo percorso personale con tranquillità, dedizione, massima applicazione, con marcata gradualità, rispetto ad altri suoi colleghi di grido.
Nessuno saprà mai dove sarebbe arrivato quel dolce ragazzo nella sfera professionale, perché come tutti sanno, quella strada si è interrotta in quel maledetto GP del Giappone di domenica 5 Ottobre 2014 a 254G. Jules è finito lì. Purtroppo per tutti. Il resto sono cifre buone solo per le statistiche, per la definizione storico-temporale degli eventi, roba di secondo piano.
Il Ricordo non si cancellerà mai, come per Senna, Ratzenberger, Simoncelli, e via discorrendo. E mi piace ricordare che esiste il Firmamento dei Campioni, e l'Altro Firmamento, quello di coloro che sono morti per inseguire e per dare la vita ai loro sogni ed al loro amato lavoro.
Ciao Jules, è andata così, e non ce ne faremo mai una ragione.
Gianluca Langella.