Pagelle qualifiche da Sakhir. Nel deserto del GP del Bahrain 2017, Valtteri Bottas piazza la sua Mercedes in pole position sorprendendo Lewis Hamilton al sabato.
Piloti
Max Verstappen - 5
L'Olandese imperversa nello scaricare responsabilità, sulle condotte altrui. Stavolta sarebbe stato Massa a compromettergli la qualifica, nel giro di lancio. Un atteggiamento che non nasconde ne giustifica il fatto di averle, oggi, prese da Ricciardo. La sua superbia è grande tanto quanto il suo talento, un orgoglio malato, che lo rende insopportabile. Gli è tanto difficile dire di aver commesso un errore, o di non essere stato abbastanza veloce. Basta?! Infantile.
Kimi Raikkonen - 6
Una appena sufficienza, visto che, in parte, la SF70H, ha manifestato qualche difficoltà imprevista. Nero, nerissimo, nel dopo qualifiche, come non mai. Qualcuno predisse, in tempi non sospetti, che Kimi non amerebbe molto questi gommoni 2017. Il che fa il paio con i suoi Team radio dove nomina quasi sempre un cronico sottosterzo. Si attende, in ogni caso, una risoluzione del problema, in apparenza non di natura grave. Incupito.
Daniel Ricciardo - 8
Convivere con uno che calamita l'attenzione come compagno di team, è difficile per chiunque. Ma Daniel si piega, in Cina, ma non si spezza. Tant'è che stavolta, si ritrova in seconda fila. Con calma e sangue freddo, ritrova la sua velocità, e la sua gran classe. Stupito anche di trovarsi un po' più vicino a Mercedes, figuriamoci di essersi messo dietro una delle Ferrari. Poteva affermare anche che il risultato raggiunto sia stato tutto opera della sua bravura al volante. Ha, invece, affermato che il suo giro è stato normale, similare a quello cinese, sebbene sia migliorato leggermente il feeling con la RB13. Signorile.
Sebastian Vettel - 8
Il Seb delle qualifiche nel deserto ha dovuto cedere decimi. Un po' troppi visti i risultati delle qualifiche precedenti. Ma anche Schumi, a volte, le ha prese in simili occasioni. Non dovrebbe essere al momento un fatto catastrofico. Di contro, rispetto a Schumi, Seb è più fumantino, più leggibile negli stati d'animo. Aspetto che lascia adito ad interpretazioni preoccupanti, sul lato monoposto. Interpretazioni validabili qualora Vettel sia da considerare come un pilota pervaso da facili entusiasmi, uno sprovveduto. Dimensione mentale puramente fantasiosa, visto che la realtà evidenzia una lotta contro gente tostissima, talvolta imbattibile. Smanioso.
Lewis Hamilton - 9
Il benevolo e rispettoso Hamilton, si sbellica dalle risate anche se le riprende in qualifica. Ma certo, non c'è Rosberg in Pole, solo Bottas, uno col quale basta una pacca sulla spalla per risolvere tutto. Nervoso in abitacolo, poco preciso, a tratti distrattamente superficiale alla guida. Solo effetti scenografici, poiché la prestazione è al centesimo dietro quella di Valterri. Capita anche ad uno come Hamilton, ormai a pochissima distanza dal record di Pole di tutti i tempi, di doversi accontentare. Nessuno è infallibile, seppur ogni tanto. Filosofico.
Valterri Bottas - 10
Dallo svarione cinese alla prima Pole della carriera, al terzo tentativo con la Mercedes. Un egregio risultato per il pilota Diesel. Un colpo da maestro inaspettato per tutti. Meno inaspettato se si guarda ai distacchi contenuti rimediati nelle precedenti due qualifiche. Un trend positivo, una crescita convincente. Dà uno schiaffo ai detrattori che godono delle disgrazie di alcuni drivers. Chi ben incomincia è a metà dell'opera, se non fosse che il difficile viene allo spegnimento dei cinque semafori rossi. Intanto una bella soddisfazione, che sfoga un po' di pressione. Una notizia che potrebbe inerpicare ulteriormente i propositi ferraristi, nonché, nella peggiore delle ipotesi, anche quelli del compagno di squadra. Progressivo.
Team
Red Bull - 8
Nel deserto, ad appena una settimana, la luce sembra affiorare in fondo al tunnel. Merito di un circuito che avvicina un po' le prestazioni in qualifica. Merito di una miglior preparazione, approccio e conoscenza della vettura del Genio Newey. Il ritardo rimane ancora importante, sebbene una delle Ferrari sia stata, inaspettatamente già agguantata. Una possibile iniezione di fiducia, che potrebbe sbloccare i lattinari, e riproporli come immediati inseguitori, quantomeno della Ferrari. Una fastidiosa spina nel fianco di chiunque, che fra qualche gran premio potrebbe diventare più di una seria minaccia. Rialzata.
Ferrari - 7
Dai 186 millesimi della Cina, ai 478 millesimi del Bahrain. Un delta di 292 millesimi di ritardo accusati da Gina #5. Un margine negativo leggermente ampio all'apparenza. Preoccupante visto il passato, ma in una logica di normalità, possibile a parti invertite in altra occasione, su di un'altra pista. Limite massimo consentito alla Rossa, da ridimensionare già in Russia, terra di conquista anche di Bottas. Limite che se anche confermato in Russia inizierebbe a far traballare quanto di buono ha realizzato questa arrembante Ferrari 2017. Su le maniche, e calma nordica, i presupposti ci sono per continuare, e bene, nelle gare a venire. Una piccola battuta di arresto, che non deve sfiduciare innanzitutto Sebastian, vista la smania con la quale ha condotto l'ultimo tentativo odierno, con qualche peccato di esuberanza. Allentata.
Mercedes - 10
La prima fila tutta stella a tre punte dell'anno impressiona inevitabilmente. Da un lato sarebbe possibile pensare che siano migliorati ulteriormente. Ma il distacco ridotto da Red Bull, in parte, dovrebbe scacciare questa ipotesi, almeno per ora. Il merito Mercedes sta, di certo, nel massimizzare sempre e comunque il potenziale velocistico. Ulteriore merito sta nel rispondere immediatamente ai rari errori o problemi che a volte gli si presentano dinanzi. Il guaio è degli altri, poiché, visto il parco chiuso, cinque decimi rifilati in qualifica, dovrebbero coincidere con un gran ritmo di gara. Il tutto, nonostante le ipotesi che vedono, la W08, meno gentile sulle Pirelli 2017 rispetto alla SF70H alle alte temperature ambientali. Ineccepibile.
Gianluca Langella.