Pagelle qualifiche da Montreal. Hamilton re del sabato al GP del Canada 2017, eguaglia il mito Ayrton Senna nella classifica dei pole man di tutti i tempi.
Piloti
Daniel Ricciardo - 6
Daniel Ricciardo, anche in quei di Montreal, conferma la tendenza. Dietro ancora una volta al compagno di squadra in qualifica. Soliti mezzi patemi tecnici, che con questa situazione tecnica, generale 2017, si traducono in centesimi persi. Il distacco, però, e abbastanza contenuto, indice del fatto che il weekend è comunque andato secondo i programmi. L'Australiano qui ha vinto per la prima volta in carriera, dato di fatto che, se originato da attitudini speciali di tracciato, restituisce una prestazione odierna poco brillante. Anche considerando che aveva il corpo vettura aggiornato. Standard.
Max Verstappen - 7
Verstappen aveva in dotazione la RB13 "vecchia", ed è comunque finito avanti, di poco, al vicino di box. Il solito Olandese Volante, glacialmente presente, insomma sempre sul pezzo. Un talento irriducibile, un mago del volante, che sovrasta in buona parte i limiti della monoposto. Una escalation solida ed inarrestabile di un pilota che si sta dirompentemente affermando come il Campione del vicinissimo futuro. La versatilità rappresenta la dote migliore è distintiva della sua classe, e questo deve terrorizzare chiunque, già da ora. Master.
Kimi Raikkonen - 6
Valterri Bottas - 7
Kimi Raikkonen - 6
Dopo la Pole monegasca Kimi ritorna normale, forse anche un po' troppo. Sempre in palla, in grande spolvero tra il venerdì ed il sabato mattina, mai un eletto per la conquista della prima fila in partenza. Troppo lontano anche da Vettel, dal quale rimedia quasi 5 decimi, troppi per la SF70H che si ritrova. Una prestazione relativamente incolore, un obiettivo minimo che non può renderlo assolutamente soddisfatto. Un rendimento altalenante che non lo rende sereno, concentrato, efficace. Un approccio apparentemente più maniacale rispetto ai suoi standard, che non ha prodotto frutti buoni da gustare, da gustarsi. Ridimensionato.
Valterri Bottas - 7
L'altro di Finlandia rimedia circa 7 decimi dal caposquadra. Un fardello che pesa un bel po'. Anche per Bottas un ritorno alla normalità, un compito svolto meglio solo in riferimento al connazionale in Rosso. Una prestazione che testimonia il suo effettivo ruolo in squadra, che conferma il tipo di contratto sottoscritto, a suo tempo, in quei di Brackley. Alti e bassi fittizi derivanti da quelli oggettivi patiti dall'altro lato dei box. Un rendimento buono, non particolarmente entusiasmante che identifica la sua attuale grandezza di pilota, pur ponendolo sempre in una posizione di disturbatore. Gregario.
Sebastian Vettel - 8
Una seconda fila che lascia, ancora una volta, l'amaro in bocca, vista la Gina, vista la sua fama di grandissimo qualificatore. Una condotta aggressiva, troppo, prerogativa di chi è pronto per spaccare il mondo, mentre in realtà si è trattato di un eccesso di superbia. Un automatismo di qualifica che appare ancora non propriamente ottimizzato. Un approccio alquanto maldestro, confusionario, complicato oltremodo. Una Pole oggettivamente irraggiungibile, oggi, vista la necessità di un colpo in canna che la Gina, stavolta, non aveva. Disordinato.
Lewis Hamilton - 10
Lewis Hamilton - 10
Hamilton pareggia le Pole di Schumi in Canada. Concentrato, poco spavaldo, in raccoglimento interiore forzato. Una tecnica psicologica che lo ha indirizzato verso l'approccio corretto, step by step. Un affanno iniziale apparente, che ha nascosto una crescita certosina e consistente della sua capricciosa W08, anche qui. Un doppio giro che conferma le sue particolari affinità tra i rettilinei e le chicane canadesi. Una grande prestazione in qualifica obbligatoria nel momento in cui doveva raggiungere le 65 Pole in carriera, pareggiando Ayrton Senna nella classifica di tutti i tempi. Il vero Hamilton, insomma, quello che sarebbe sempre capace di dare gran filo da torcere ad uno come Vettel. Mistico.
Team
Red Bull - 6
Dopo i falsi proclami di riscossa monegaschi, la Red Bull conferma di essere solo la terza forza in campo. Un recupero che continua ad assumere i connotati di una utopia. Un distacco severissimo data la relativa lunghezza del tracciato Canadese. Lontana, lontanissima, senza apparente soluzione questa stagione che li reputava come gli interpreti più temibili delle nuove regole. Un rendimento che, se confermato al giro di boa di questo mondiale 2017, porterà i non addetti ai lavori a considerare questa annata dei bibitari fallimentare. Plafonata.
Ferrari - 8
Dopo i falsi proclami di riscossa monegaschi, la Red Bull conferma di essere solo la terza forza in campo. Un recupero che continua ad assumere i connotati di una utopia. Un distacco severissimo data la relativa lunghezza del tracciato Canadese. Lontana, lontanissima, senza apparente soluzione questa stagione che li reputava come gli interpreti più temibili delle nuove regole. Un rendimento che, se confermato al giro di boa di questo mondiale 2017, porterà i non addetti ai lavori a considerare questa annata dei bibitari fallimentare. Plafonata.
Ferrari - 8
La Gina ha la grandissima dote di andar forte ormai ovunque. Facile da settare, in perfetta simbiosi con i gommoni Pirelli, una macchina che tende alla perfezione. Una squadra che oggi sembra essersi un tantino persa, non prevedendo una tale competitività mostrata dalla Mercedes. Una condotta complessiva non lineare, macchinosa, derivante anche da una monoposto apparsa leggermente in difficoltà. Scodatine inattese del posteriore, un grip che, con il miglioramento della pista, sembra sia peggiorato inaspettatamente. Un miracolo ugualmente le prestazioni complessive di questa felice SF70H, sempre in riferimento agli standard Ferrari storici in qualifica. Pasticciona.
Mercedes - 10
La casa di Stoccarda è ritornata in cattedra, prepotentemente grazie al suo miglior pilota. Una crescita netta e continua da quei primi complicati giri effettuati dalla W08 sull'asfalto monello di Montreal. Una qualifica perfetta, nella preparazione, nella scansione delle tappe di avvicinamento. Una Pole impressionante per distacco netto. La Mercedes stavolta è andata più forte della Ferrari, forte di un margine in decimi, da poter sfruttare, rivelatosi abbastanza cospicuo. La voce è di quelle grosse, che spaventano, che richiamano all'ordine i rampanti sfidanti. Inavvicinabile.
Gianluca Langella.
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