Pagelle qualifiche da Baku. Di Rosberg in Hamilton, la Mercedes ottiene la sua seconda pole nel GP di Azerbaijan 2017. La Ferrari tiene botta nonostante tutto.
Piloti
Sergio Perez - 7
Che dire del Messicano. Benvenuto nelle pagelle di Red F1 GP. Una conferma su questa pista dove l'anno scorso dimostrò di avere un ottimo feeling. Un pilota che si dimostra molto solido anche in questa Baku, dove il gioco si era fatto alquanto duro. Un buon interprete della Force India, lanciatissima nel divenire la quarta forza nel mondiale. Un Perez che sta lottando molto per tenersi dietro l'arrembante Ocon. Una ennesima prova di una maturità professionale giunta quasi a livello di quella di un vero Campione. Un lavoro duro e continuo, per sistemarsi, e migliorarsi. Da vedere fin dove lo porterà questo grande impegno profuso da quando si è accasato nel Team Indiano. Tenace.
Max Verstappen - 8
Ormai l'Olandese Volante non dovrebbe più far notizia. Eccezionale in velocità pura. Un martello. Una condotta infallibile per concentrazione e preparazione, nonostante la solita RB13. Continua ad essere una spina nel fianco di Ricciardo. Difficile il compito di arginarlo per chiunque. È pronto, prontissimo, per sobbarcarsi una candidatura iridata. Una realtà non ancora vicina visto il mezzo che si ritrova. Una certezza che deve suggerire a Verstappen di, a ragion veduta, contemplare anche la separazione dai bibitari. Fantastico.
Sebastian Vettel - 6
La prima vera scoppola in qualifica arriva forse nel momento del mondiale meno opportuno. Un carico di decimi determinato da una PU vecchia, ma in gran parte, da un trend generale di competitività della sua Gina che sembra in discesa. È apparso più che un affamato Poleman, un passeggero, un taxista tra le pieghe dell'anomalo tracciato Azero. Una condotta senza onore, senza brio, in balia di difficoltà all'apparenza sconosciute. Una battuta di arresto improvvisa, che forse si era intravista già dal Canada. Si spera sia stato un episodio isolato, oppure un oculata scelta in ottica gara. Ipotesi quest'ultima probabile, se solo il distacco rimediato fosse stato nell'ordine di soli 6 decimi. Battuto.
Kimi Raikkonen - 7
La seconda volta che in qualifica riesce a battere Vettel quest'anno. Una gran notizia, se solo le Ferrari non fossero risultate così lontane dai primi. Una prestazione solida, ma che non fa sorridere, non da soddisfazione. Una terza piazza che sa comunque di terza fila. Lo scenario è stato critico anche per l'alfiere Finlandese Rosso, a sua detta per problemi di finestre di utilizzo degli pneumatici. Una ufficiosa replica del Canada, un affanno comune di cui è stata vittima anche la SF70H numero 7. Impossibilitato nel trovare qualche decimo in più, sebbene la guida sia stata gagliarda e determinata. Abbattuto.
Valterri Bottas - 8
Per manifesta inferiorità il coriaceo Bottas si etichetta come ruolo di scudiero anche a Baku. Regala pure illusioni quando salta in Pole dinanzi il suo caposquadra. Alla fine si relega a figura di contorno, a semplice strumento da usare in tutti i modi in tutti i luoghi per la causa Hamilton. Una condotta identica a quella Canadese, che non gli lascia alcuna possibilità di gloria anche in gara. Una arma in più che si ritrova la sua squadra, in questo, un lavoro perfetto da parte del Finlandese a tre punte. Una situazione che stranamente lo fa ridacchiare, essere fiero, utile. Mah! Suddito.
Lewis Hamilton - 10
Non c'è tregua, siamo a 66, a -2 dal record di Pole di Schumi. Manco l'aver raggiunto il suo idolo Senna lo ha appagato, o quantomeno messo un po' in pace. Sbanca quella maledetta pista Azera con troppa facilità, e velocità. Un Lewis cinico e spietato, senza rivali, una macchina perfetta sul giro secco. Un 1-2 in qualifica che fa tremare i rivali, incute terrore o addirittura scoramento. Una concentrazione che sul giro da qualifica è granitica, forse un po' irraggiungibile anche per Sebastian. In teoria, si è aperto una autostrada che dovrebbe portarlo, quantomeno, a vincere questo primo GP di Azerbaijan, con relativa calma. Bestiale.
Team
Red Bull - 6
Nei primi due giorni del weekend Azero la RB13 è sembrata in palla. In realtà poco o nulla è cambiato, il distacco in qualifica si è rivelato per l'ottava volta consecutiva invariato. Una Red Bull che non progredisce, rimane sempre lì, stabile. Ma questa RB13 ha più mordente in piste dove ci sono settori lenti, curve e curvette a 90°. Un classico comportamento ereditato dalle sue antenate migliori. Un qualcosa che non basta per ritornare in lizza, in alto. Insomma, nulla di entusiasmante anche sull'acerbo asfalto di Baku. Invariata.
Ferrari - 5
Nessuno riesce a spiegarsi dove sia finita la vera SF70H dopo le qualifiche n.8 della stagione. Mancata all'appello clamorosamente. In balia di gomme che non vanno più in temperatura, in balia di prestazioni ed affidabilità della PU apparentemente discutibili. Il Canada non sembra essere stato un episodio isolato. Nell'ipotesi di una Gina perfetta in qualifica, plausibilmente la W08 sarebbe stata comunque più veloce di almeno 6 decimi. Il timore è quello di una perdita di passo, visti i precedenti. La realtà forse restituisce degli episodi controversi e singolari. Lo si spera. La pressione è, comunque, aumentata. Di vitale importanza è trovare immediatamente una valvola di sfogo. Un terreno che sembra stia iniziando a sgretolarsi sotto i piedi dei magici uomini in Rosso. Impiccati.
Mercedes - 10
Dalla Spagna con furore. Si perché la W08 pare si sia stabilizzata, apparte la battuta di arresto monegasca. Una monoposto che in Azerbaijan ha dato una prova impressionante di velocità pura. Una simbiosi con le Pirelli ritornata dal Canada. Ma pur sempre un classico di una vettura che domina in qualifica nella nuova era dei turbo ibridi. In questo senso nulla di nuovo, nulla che debba far sconcertare. Il problema è che difficilmente in gara possa tracollare, andare in crisi. Un Team che con cattiveria, bravura, e metodo, sta cercando di rimbalzare le intrinseche difficoltà di inizio anno. Uomini che sembrano riuscire a ritrovare la strada giusta, quella maestra, per tornare ad essere inarrivabili, di un'altra categoria. Una ruota che in questo 2017 forse gira più velocemente, e che non è detto non possa riservar loro altri momenti bui, vuoti. Una risposta che, al momento, sembra sia definitiva per i rivali, un undercut tecnico, un sorpasso prestazionale che non sarebbe dovuto essere di loro prerogativa, e invece. Corazzati.
Gianluca Langella.
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