Pagelle qualifiche da Budapest. In una pista come quella dell'Hungaroring, la Ferrari piazza una stupenda prima fila al sabato del GP di Ungheria 2017.
Piloti
Daniel Ricciardo - 7
Il buon Danielone d'Australia arriva a qualche millesimo dal cagnaccio Olandese. Una buona qualifica, consistente, nei limiti della sua vettura. Un FP3 monca per lui, visto l'ammutolimento della Bibitara #3. Ricciardo recupera di qualifica in qualifica, trovando quel quid che sentiva di avere da ieri. Un fondo nuovo messo anche al compagno, la variabile, probabilmente non prevista. In generale, ha migliorato molto l'affiatamento con queste nuove monoposto. Più costante, vicino quando arriva dietro, un grandissimo pilota, sempre. Bruciano quei millesimi, e come, soprattutto dopo alcune dichiarazioni sembrate troppo ottimistiche al Venerdì. Tenace.
Max Verstappen - 8
In purgatorio apparente ieri, vista la scelta di non dotarlo degli aggiornamenti. In paradiso oggi. Pronti, via! Vola col nuovo fondo, come, e meglio del compagno, che lo aveva già dal Venerdì. Fantastico, sicuramente, di un pelo davanti. Abbastanza vicino ai top Team, una ipotetica mina vagante nelle prime due qualifiche. Una spinaccia nel fianco di chiunque, per fortuna relativamente spuntata in Q3. Una bella lotta, più che altro, contro il lato adiacente del box. Una grandiosa prestazione, non solo qui, quasi ovunque. Uno pronto a trafiggere chi gli è finito subito davanti in griglia di partenza. Pericoloso.
Lewis Hamilton - 6
Dopo l'imbarazzante dominio in patria, lo si aspettava in versione schiacciasassi ungherese. Qui dove, quasi sempre, ha mostrato di avere un feeling eccelso, forse il suo miglior circuito. Un Hamilton che le prende anche dal sottovalutato Bottas, in continue blaterazioni riguardanti Pirelli Quadrate montate sulla sua vettura. Un litemotiv che non convince, sebbene sbandierato alle interviste post qualifiche, senza ritegno. Un Lewis che deve guardare Vettel li davanti, ma deve stare molto attento a quell'Olandese che gli parte subito dietro. Una qualifica, in realtà, un tantino sotto le aspettative, vista una W08 molto in palla. Vibrante.
Valterri Bottas - 8
La parte Finlandese del box Mercedes continua a fare il lavoro sporco. Sempre lì, di riffa e di raffa, in zona per lottare per punti pesanti, per dare fastidio. Una prestazione convincente, soprattutto se venuta all'Hungaroring, terra principe di conquista del compagno di colori. Un Bottas in trend costante, positivo, che deve aiutarlo a pensare di non essere, poi, un semplice secondo. Un Bottas da riconferma, che con quella faccia d'angelo, inganna. Ha occhi furbi, pazienti, di chi ha fame. Uno dal quale, tutti, devono iniziare a guardarsi. Duro.
Kimi Raikkonen - 10
Il problema è che, a volte, ti fa dimenticare quello di cosa sia capace di fare. Più di tutto, quello che è stato capace di fare. Il Kimi di oggi, come un po' quello degli ultimi cinque GP, è quello buono. Uno col piede pesante, anche alla sua veneranda età. Uno che si sentiva di avere la Pole odierna nel piede, incazzato con se stesso per uno stupido errore nel T2. Un Raikkonen molto sereno, rispetto al recente passato in Rosso, ed in questo l'altra parte del box, forse, ha qualche merito. Un pilota che è pur sempre un Campione del Mondo, un dato di fatto che nessuno potrà mai obiettare. Una prestazione inaspettata, una bella risposta a chi lo vuole fuori, che nella tara con gli episodi negativi, vale la riconferma 2018. Senza ombra di dubbio. Stupido?!.
Sebastian Vettel- 10
Un disastro in Inghilterra, un iradiddio a Budapest. Un Vettel in versione, finalmente, Red Bull. Sempre davanti per l'intero sabato, tranne nel Q2, dove aveva optato per un solo tentativo. Un tempismo perfetto nel presentarsi fortissimo dove l'avversario è pressoché imbattibile. Una guida sublime, apparentemente facile, un piacere per la vista. Un giro famelico per velocità e capacità di concentrazione. Un lavoratore implacabile, instancabile, in questo, il vero Fenomeno. Un incassatore per antonomasia, nonostante le sue facce appaiano oltremodo espressive. Un pilota che non si lascia impressionare da se stesso, un uomo meritevole della fama conquistata. Un Campione straordinario quando il gioco diventa sempre più duro. Perfetto.
Team
Red Bull - 7
Su una pista da alto carico, non particolarmente lunga, la Red Bull ha fatto una onesta figura. Un distacco contenuto dalla prima fila, irrisorio nei confronti della Mercedes. Una prestazione complessiva convincente, quasi muscolosa. Una squadra che, ripeto fino alla noia, quando parla meno sembra recuperare smalto. Il paragone comunque non regge con la W08 e la SF70H, troppo il ritardo, anche di Power Unit. Ancor più complicato risulta raddrizzarsi quando i Top sfornano continuamente aggiornamenti, per lo più, felici. Tutto sommato un lavoro produttivo, che li pone ancora a distanza, ma che li consolida notevolmente su tracciati del genere. Convincente.
Mercedes - 8
La Mercedes in terra magiara ritorna sulla terra. Uno slancio proveniente dall'ultima strabiliante affermazione, che è parso esaurirsi improvvisamente. Una pista nemica. Non proprio, per una W08 all'altezza, magari non particolarmente a suo agio con le altissime temperature ungheresi del periodo. Una squadra che non molla alcun osso, sempre nei paraggi, cresciuta sensibilmente quando c'è da far viaggiare la monoposto in configurazioni aerodinamiche da alto carico. Una Mercedes che avrebbe dovuto schiacciare gli avversari per mettere la freccia ed involarsi verso i titoli iridati con più agio, forza e decisione. Il ché, non è del tutto avvenuto, vista una concorrenza ferita, apparentemente più che in ripresa. Arginata.
Ferrari - 10
La miglior monoposto in qualifica, oggi, è stata la SF70H. "Un Ferrari", come maldestramente definito da Vettel, che ha confermato i favori del pronostico, divenuti, dopo Silverstone, quasi un sogno. Favori concretizzati dalla revisione del fondo occluso dalla Federazione, la zona della monoposto, fondamentale, per andar forte con il nuovo regolamento. Una revisione che ha dato buone risposte, visto che, il T2 ungherese, non è propriamente definibile soltanto come un settore da altissimo carico aerodinamico. Per cui, un risultato gaudente, non scontatissimo come molti volevano far pensare. La riprova è data da una W08 che, nel semi-budello più torrido del mondiale, non è assolutamente affondata. Un lavoro eccezionale che restituisce una Ferrari tosta, pronta, capace di reagire. Soprattutto, capace di pianificare utili sviluppi, che una monoposto nata bene, come la SF70H, rende molto più semplice simili compiti. Una bella giornata, oggi, da onorare con una grande Domenica. Imperturbabile.
Gianluca Langella.
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