
Consegnata ai posteri la Le Mans 2018 vinta in LMP1 dall'equipaggio Toyota di Fernando Alonso. Un'onda mediatica prevedibile ad esaltare il campione delle Asturie, da tempo finito in un girone infernale in Formula 1. Si dice, lì recluso definitivamente dal non interesse dei top team. Ma quanto vale questa 24h, non come quella 2015 di Nico Hulkenberg?
Bravo Fernando Alonso, vincitore domenica scorsa della 24 Ore di Le Mans edizione 2018, risultato che gli consegna due terzi di Triple Crown. Manca solo la 500 Miglia di Indianapolis all'appello, e l'importante titolo morale sarà suo, un pezzo di storia per un pilota che la storia l'ha già scritta a modo suo nel mondo del motorsport.
Bravo Nando, meno bravo chi ne cavalca l'onda tessendone le lodi dopo la vittoria francese avendolo criticato però fino al giorno prima per le cattive pubbliche relazioni che ne avrebbero limitato la carriera.
Bravo Nando, ottimo, fenomenale Nando.
Onore a lui, ma onore anche a Buemi e Nakajima, non fenomenali ma bravi anche loro. Come bravi lo sono stati altri piloti di Formula 1 a vincere in passato la gara di durata transalpina.
Piloti di F1, si diceva, alla ricerca di fortuna nell'Endurance: Allan McNish, Mark Genè e Alexander Wurz, giusto per nominare qualche nome più recente, vincitori a Le Mans pur non avendo combinato molto nel Circus. Stesso discorso anche per Pescarolo, vincente nelle gare di durata divenuto nei primi anni 2000 addirittura team manager. Jackie Ickx, che tra le ruote scoperte era l'eterno secondo, nella 24 Ore riuscì addirittura a vincere 6 volte.
Piloti di F1, si diceva, alla ricerca di fortuna nell'Endurance: Allan McNish, Mark Genè e Alexander Wurz, giusto per nominare qualche nome più recente, vincitori a Le Mans pur non avendo combinato molto nel Circus. Stesso discorso anche per Pescarolo, vincente nelle gare di durata divenuto nei primi anni 2000 addirittura team manager. Jackie Ickx, che tra le ruote scoperte era l'eterno secondo, nella 24 Ore riuscì addirittura a vincere 6 volte.
Nel novero ci mettiamo anche Emanuele Pirro, qualche punto in Formula 1 e poi ben 8 volte consecutive sul podio di Le Mans con 3 vittorie all'attivo. Tra gli italiani troviamo anche Pierluigi Martini, Dindo Capello. Ah, già, il compianto Michele Alboreto.
Last but not the least il buon Nico Hulkenberg, nel 2015 vincitore a Le Mans alla guida di una Porsche, 919 Hybrid il modello, contro Audi, la favorita, ma falcidiata dai problemi di affidabilità. Vittoria non semplice, ma dimenticata di più perché ottenuta da Hulkenberg, pilota mai vincente in F1 ma buono, bravo, meglio di altri di sicuro. Vincitore della GP2 senza fare sfaceli, a cui è mancata la grande occasione nella massima serie, lo stesso che in Renault non si sta facendo mettere sotto da un presunto predestinato come Carlos Sainz Jr..
Hulkenberg, vincitore anche lui come Alonso di una complessa 24 Ore di Le Mans ma figlio di un dio minore. È giusto ricordare anche lui, è giusto avere ogni tanto la memoria un po' più lunga.
Christian Caramia.
Follow @redf1gp
Last but not the least il buon Nico Hulkenberg, nel 2015 vincitore a Le Mans alla guida di una Porsche, 919 Hybrid il modello, contro Audi, la favorita, ma falcidiata dai problemi di affidabilità. Vittoria non semplice, ma dimenticata di più perché ottenuta da Hulkenberg, pilota mai vincente in F1 ma buono, bravo, meglio di altri di sicuro. Vincitore della GP2 senza fare sfaceli, a cui è mancata la grande occasione nella massima serie, lo stesso che in Renault non si sta facendo mettere sotto da un presunto predestinato come Carlos Sainz Jr..
Hulkenberg, vincitore anche lui come Alonso di una complessa 24 Ore di Le Mans ma figlio di un dio minore. È giusto ricordare anche lui, è giusto avere ogni tanto la memoria un po' più lunga.
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