
La Ferrari non trova neanche in Russia la via per risalire la china. Certo, su una pista che ha solo dato qualche chance nella passata stagione, una terra amata dal finlandese argentato. Quel Valtteri Bottas fagocitato dalla ragion di stato, da Lewis Hamilton, cinico e moralista poco convincente. Vincente senza possibilità di appello alcuna per chiunque.
La Ferrari esce da Sochi con le ossa rotte, con la consapevolezza di un ritardo in classifica sempre più pesante e di una SF71H non più quale migliore monoposto del lotto. Le Rosse hanno sofferto al venerdì, al sabato pure, salvo trovare un buon ritmo in gara ma non sufficiente a dar fastidio alle Mercedes, specie sui rettilinei dove le W09 hanno contato su una power unit tornata al top come nelle scorse stagioni.
Le chiavi del successo Mercedes sono perlomeno tre: l'astuzia, le tattiche del team, lo sviluppo. Il team di Brackley ha spinto forte sul piano tecnico, permettendo a Lewis Hamilton e Valtteri Bottas di giovare non solo di una unità propulsiva tornata grande ma anche di una vettura migliorata sensibilmente sul piano sfruttamento pneumatici.
Senza dimenticare l'enorme lavoro che stanno svolgendo a livello di tatticismi, che piaccia o meno ai tifosi ferraristi: la Formula 1 è questa, da anni, perché il metodo Wolff & Co. è solo l'evoluzione di ciò che abbiamo visto fare in passato, anche dai team minori. Come fatto ieri da Force India che ha dato ben due team order durante la gara.
In tutto questo, ci sentiamo di elogiare proprio Bottas: ottimo secondo pilota, veloce, in grado di impensierire Hamilton, e di nuovo davanti in classifica a un Kimi Raikkonen spentosi dopo la pole di Monza. Quella Monza dove sono iniziati i guai Ferrari, dove la partenza non gestita come dovuto da Arrivabene & Co. ha innescato i patatrac che conosciamo. A differenza della Mercedes, con lo stesso Wolff che ieri ha ammesso di aver fatto studiare nei minimi dettagli la partenza di Sochi.
Dettagli, enormi, che stanno facendo la differenza. Il moralismo non serve di fronte a un mondiale praticamente andato via, eppure la SF71H era la miglior vettura, si diceva. Si credeva. Non è più così. Poco può Sebastian Vettel in queste condizioni, contro un avversario fenomenale come Lewis che ti mangia ferocemente come accaduto ieri dopo il pit stop.
Non è ancora detta l'ultima parola, ma i capitoli di questo 2018 sono già quasi tutti scritti, e sono molto più amari del previsto. Così no Ferrari, non va. Non va bene addormentarsi nella seconda parte di stagione, tutte le stagioni. Il 2010 non t'ha insegnato nulla?
Christian Caramia.
Follow @redf1gp
Non è ancora detta l'ultima parola, ma i capitoli di questo 2018 sono già quasi tutti scritti, e sono molto più amari del previsto. Così no Ferrari, non va. Non va bene addormentarsi nella seconda parte di stagione, tutte le stagioni. Il 2010 non t'ha insegnato nulla?
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