Il casco brillante di Sebastian è stato una sorta di presagio. Una anticipazione di quello che sarebbe potuto essere il suo weekend in quel di Singapore.
Un tracciato Tilkeano tra i meglio riusciti, visto che richiede doti tecniche di monoposto molto spiccate. Serve un ottimo telaio, ben assistito da efficienza aerodinamica e valori elevati di carico aerodinamico generabili dal corpo vettura, oltre a una elevata efficienza del sistema frenante ed una raffinatissima guidabilità accoppiata ad un soddisfacente livello di coppia e potenza massima della Power Unit.
Insomma una pista completa per i contenuti tecnologici di una monoposto, e soprattutto una pista per Piloti Eccelsi.
Tutto ciò potrebbe bastare, ma esiste altro. Si entra nelle sfere emozionali più alte, più antiche e lontane, rievocative, vivissime per tutta una vita. Le Epoche Felici sembrano in procinto di ritornare. Con connotati nuovi, di portata altrettanto intensa nei contenuti, ma appartenenti ai tempi odierni, agli uomini di oggi, alla tecnologia moderna, al Pilota Sebastian Vettel.
L'Atto Principe del Capolavoro "Vetteliano" del GP di Singapore 2015 è rappresentato dalla Pole Position.
Un giro agli atti pratici superfluo, sarebbe bastato il primo tempo della Q3 per tenersi la Pole.
Un giro voluto con la consapevolezza di chi sente di avere in mano numeri cronometrici grossi, impressionanti.
Un giro terrificante per efficacia estrema e precisione raffinata di guida.
Un giro dovuto ad un grado di preparazione tecnico di una SF15-T sublime, in tutti gli aspetti tecnici sopra esposti.
Un giro all'apparenza facile vista la simbiosi magica instauratasi tra Vettel e la sua Ferrari.
Un giro che fa parte del repertorio di un Pilota Straordinario e dalla Classe Inarrivabile in senso assoluto se si pensa alla caratteristica velocità pura sul giro secco.
Proprio la Super Pole ha sancito l'esito della Vittoria domenicale, un epilogo già scritto da Vettel in tante altre occasioni passate, ahinoi con Red Bull. Il solito suo, di copione.
Ma le paure dovute a episodi negli anni passati sono emerse, ugualmente, anche nel mentre del GP. Complice un fortissimo Daniel Ricciardo che ha tentato in tutti i modi di scardinare le sicurezze di Sebastian sfoderando una consistenza in gara fuori media. Fatto risaputo, da tutti.
Non sono bastati i 3 secondi guadagnati da Sebastian nel primo giro di gara, non sono bastati quei 2 secondi guadagnati da Sebastian in quel 1'50''520 fatto segnare dopo la prima sosta, dopo aver condotto il GP imponendo un ritmo soporifero per una decina di giri sul 1'52'' alto. Nulla è bastato per scrollarsi di dosso quel cagnaccio australiano.
La pazienza è la virtù dei forti, e la lezione di guida del Maestro Vettel è stata servita a tutti dopo la fine delle due ore di gara, ed allo stesso tempo alla fine dei 61 giri previsti.
Quella Benedetta Ferrari SF15-T #5, ieri era di un altro pianeta. Un lampo rosso simile all'estemporaneità delle comete, per ragioni cromatiche e luminose, ma avente la consistenza di un asteroide, per questioni di peso, trasfigurabile nell'assoluta valenza tecnica messa, di prepotenza, sull'asfalto illuminato artificialmente meglio al mondo.
Un Weekend memorabile, che lascia ad Hamilton l'illusione di averci potuto provare, mentre era risalito in quarta posizione dopo il primo stint. Di illusione trattasi, poiché non avrà avuto modo di notare il cambiamento improvviso di ritmo messo in pista da Vettel, era ormai alle prese con "NO POWER, NO POWER". Per questo lo scusiamo per la fandonia proferita nelle interviste post-gara.
Molti saranno dell'avviso che si sia verificata una congiunzione astrale che abbia prodotto lo Show di Seb e della Ferrari su questo circuito. Ma, proprio per essere il circuito di Singapore, la consistenza prestazionale mostrata dalla Ferrari non è detto che non possa valere in senso assoluto da qui a fine Stagione.
Dalla SF15-T sembra sia stato tirato fuori un enorme potenziale, velocistico ed allo stesso tempo affidabilistico. Il secondo e mezzo rimediato in prova da Hamilton, mi sembra eccessivamente alto, per giustificarlo con una semplice e banale difficoltà di adattamento della W06 alla pista di Singapore, o cose così. Circospezione, è l'unica arma da utilizzare, in quei di Stoccarda, per non finire nella paura. L'ombra rossa c'è! Si allunga.
Lo scopriremo solo vivendo, ma nulla toglie l'ormai ricordo di questa Gloriosa edizione del GP di Singapore 2015, portatore di sensazioni splendenti.
Gianluca Langella.