Pagelle qualifiche da Monaco. Un sorprendente Kimi Raikkonen riporta la Ferrari in pole position al GP di Monaco 2017, una prima fila tutta rossa.
Piloti
Lewis Hamilton - 2
Hamilton a Monaco preferisce guardare le terrazze monegasche, che si affacciano lungo il tracciato, piene zeppe di donne in costume. Tant'è che trotterella per la pista, con la sua W08 #44, tra un settore tirato ed uno a passeggio. Solo all'ultimo della Q2 si mette sotto per fare il tempo, ma ballando, nei primi due settori, solo sul taglio della decima posizione. Poi Vandoorne lo affonda definitivamente. Intruppato Lewis come in Russia, ma stavolta la fa ancor più grossa. Grave che affermi di non averci capito nulla della sua monoposto. Scuse, balle, "blaterazioni" in riferimento al "coso", Bottas. Impreparato.
Janson Button - 7
Manca solo Rosberg all'appello. Button torna per sostituire Alonso, e dopo alcuni mesi di pensione, proprio a Monaco, con quella McLaren, centra la Q3. E già, chissà Alonso dove sarebbe arrivato. Intanto, oggi, non c'era lo Spagnolo a dover portare in alto il team di Woking, ma Janson. Un grande Campione che dimostra il suo grandissimo valore sulla pista dove tanti grandi in passato non hanno mai incantato. Prestazione comunque da buttare al vento, sempre per i soliti guai Honda. Il buon Janson ha già fatto la miglior figura possibile, conterà relativamente il risultato di domani. Campione.
Daniel Ricciardo - 6
Come in Spagna, Daniel si prende 5 decimi dal fortissimo Verstappen. Un distacco che, su un tracciato così corto, ha molto più peso. Anche pensando alla Pole conquistata l'anno scorso dall'Australiano, in barba alle super Mercedes W07. Un po' anche più sfigato sul piano affidabilità, quest'anno gareggia spesso nell'ombra, anche delle telecamere. Di certo, avrà gli attributi per risalire, compito che all'apparenza sembra divenire sempre più arduo. È dura lottare con un altro Fenomeno, ma Daniel deve assolutamente cercare di arginarlo. Occultato.
Max Verstappen - 8
Non smette di volare l'Olandese della Red Bull. Freddo, cinico, tremendamente veloce ed efficace nella guida di una RB13 ancora lenta. Un gran bell'andare tra le stradine del Principato, dove mostra la classe cristallina di chi vale tanto quanto i primi della categoria. Considerando l'età, l'esperienza, il cambiamento regolamentare, la stoffa di Max ha davvero dell'incredibile. Gli allineamenti caratteriali in continuo progresso, sotto la soglia di buffoneria e superbia, lo iniziano a proiettare in una dimensione, che in prospettiva, può essere irraggiungibile per chiunque. Fuoriclasse.
Valterri Bottas - 9
Il "coso", alla guida di una W08 inguidabile tra i guard-rail di Monaco, arriva a soli 45 millesimi dalla Pole, ed a 2 millesimi dalla seconda piazza di partenza. Zitto, visiera imperscrutabile, testa bassa, tira fuori un giro alla morte, ridicolizzando il tre volte Campione del Mondo suo compagno di livrea. Il gregario che, tanto come in Russia, fa la prima guida, ergendosi al ruolo di anti, sia della Ferrari che del piagnucolone Hamilton. Un pilota che, quando era alla Williams, è sempre apparso incompatibile con l'asfalto monegasco. Una prestazione che può far preludere a cosa fosse stato capace di fare, un certo Rosberg, con una comunque difficile W08. Concreto.
Sebastian Vettel - 9
Il caro Tedesco di Heppenheim è stato sempre in Pole fino alle qualifiche. Facciamo che, troppo tardi, si sia accorto che l'altra Rossa fosse in Pole. Un Seb velocissimo, fortissimo, in perfetta sintonia con la sua Gina sulla tortuosa pista di Montecarlo. Il tutto senza riuscire a raggiungere la gloria sperata, con la Pole persa di un soffio. E soprattutto rischiando di subire la beffa di giornata, per un pelo non le ha prese anche dall'altro di Finlandia. Uno scenario non previsto da Vettel, da tutti, forse increduli nel considerare la SF70H, col numero 7, papabile per la conquista della Pole. Basito.
Kimi Raikkonen - 10
Kimi Raikkonen - 10
Ritorna il Kimi di Russia, quello avvezzo agli automatismi del Poleman. Un Kimi che per tutto il lavoro che ha svolto, dal suo ritorno a Maranello, meriterebbe ben altra considerazione e rispetto, da tutti. Un Kimi tipo quello di Silverstone 2004, come non si era mai più visto. Avanti anni luce, rispetto al compagno di squadra, nella facilità, nonché rapidità, nel fare il tempo al primo giro utile. Il risvolto della medaglia, Kimi che fa il Seb, e Seb che fa il Kimi. Increduli tutti, in questa eventualità, divenuta la verità più assoluta. Un Raikkonen che vola, dispensando lezioni di guida. Dimostrando, purtroppo per lui, che quando esprime tutto il suo potenziale, è uno fuori media, contro cui è difficilissimo misurarsi. Irraggiungibile.
Team
Red Bull - 6
I bibitari se la cavano sulla pista più corta del mondiale. Rosicchiano qualche altro decimino in qualifica, ma soprattutto, devono osannare le doti del loro pilota più giovane. Passi avanti che tardano a venire, ancora una volta, anche alle seste qualifiche dell'anno. Una squadra che non ha mordente, se non quando i vari Marko, Horner e Newey del caso, prendono a sparare fandonie verbali, risultando pietosi e divertenti, ormai. Personaggi che iniziano a fare lo scarica barile, relegando in sofferenza Ricciardo. Una squadra in cui il solo Verstappen riesce a preservare il suo valore. Una barca che sembra stia lentamente affondando. Devastata.
Mercedes - 7
I bibitari se la cavano sulla pista più corta del mondiale. Rosicchiano qualche altro decimino in qualifica, ma soprattutto, devono osannare le doti del loro pilota più giovane. Passi avanti che tardano a venire, ancora una volta, anche alle seste qualifiche dell'anno. Una squadra che non ha mordente, se non quando i vari Marko, Horner e Newey del caso, prendono a sparare fandonie verbali, risultando pietosi e divertenti, ormai. Personaggi che iniziano a fare lo scarica barile, relegando in sofferenza Ricciardo. Una squadra in cui il solo Verstappen riesce a preservare il suo valore. Una barca che sembra stia lentamente affondando. Devastata.
Mercedes - 7
Come per la Red Bull, il tappo di Spagna salva la stella a tre punte dalla disfatta. Una Mercedes capace di una immensa forza di sviluppo che tra le stradine di Monaco è valsa il nulla. La coperta è ancora corta, qui cortissima. Hanno forse peccato di presunzione pensando di potersi permettere qualsiasi concetto di monoposto. Stanno sbattendo contro un muro Rosso davvero duro da abbattere. La strada è tutt'altro che in discesa in quanto il loro rendimento in pista è troppo altalenante. Se i guai sono di natura telaistica è dura rimediare. Al momento, è l'accoppiata pneumatici-circuito a sancire la competitività della W08, relegando, nelle mani di altri, le loro concessioni di vittoria. Disagiata.
Ferrari - 10
Sulla Luna, dopo le qualifiche di Monaco, ci arriva la Ferrari. La perfezione fatta a monoposto. Una poesia recitata in traiettorie non replicabili da nessuno. Dolci autografi sui guard-rail del Principato che testimoniano la superiorità della SF70H. Una vettura bellissima nell'estetica, tanto quanto in velocità pura, una delizia per la vista. Le piscine sono parse linea retta per le Ferrari. Una Massenet condotta a mo' di curvone Blanchimont, una Antony Noghès domata con una precisione incalcolabile. Un cannone, la Rossa, in trazione da ogni curva lenta. Una prova straordinaria, quella di oggi, di una Ferrari davvero da incanto. Stellare.
Gianluca Langella. Follow @redf1gp