ALONSO: "SONO TORNATO PER COMPLETARE QUANTO INIZIATO NEL 2007"
Frase conferita ai mass media nella conferenza stampa indetta dalla McLaren per comunicare la loro line-up piloti 2015. Così titolano.
Come a dire dal tramonto all'alba.
Tramonto prima. Nel 2007 la sua avventura a Woking si rivelò una fine, piuttosto che un inizio. Alba dopo. Ora, anno 2015 (quasi), inizia il cammino a Woking. Sembrerebbe. Di Alonso.
Non a caso ho composto questa immagine. Di strada ne ha fatta. A detta del look. Ma non nascondo il fastidio di tali parole. Travisamenti eventuali a parte. Ed ecco che gli anni che intercorrono sono solo numeri e lettere, o fate voi cosa, come nel riquadro al centro. Vuoto. Senza memorie di immagini. Un periodo di attesa per poi finalmente iniziare il cammino con quei di Woking. Otto lunghi anni.
L'effetto di una frase simile potrebbe essere questo. Per i più. Per coloro che l'hanno sostenuto. Per coloro che se lo sono dovuti far piacere. Negli anni del riquadro vuoto.
Saranno parole di circostanza, banali cantilene alla sua nuova squadra, per dirla elegantemente, le giuste dichiarazioni di rito. Ma sono un pò eccessive. Deleterie. Arroganti. Nulla di diverso rispetto alle solite di sempre. Sue.
Dire che la McLaren-Honda è una leyenda sa tanto di relativo. Alonso ha guidato per la Ferrari, avrebbe dovuto farlo fino al 2016. Potrebbe andare il paragone tra la McLaren e la Ferrari.
Ma McLaren-Honda era fino ad oggi solo un connubio "vissuto" pochi anni, 1988-1992. Anni vincenti certo. Ma Leyenda per me è un pochino troppo. Ci sta che abbia cercato di convincersi di aver lasciato una Leggenda per un'altra. I punti di vista sono da rispettare.
Credo che la sua ambizione lo abbia portato a mollare. La Ferrari. Anche a costo di ripetere un cammino che in prospettiva non sembra facile. Avrò già detto ciò in altre forme. Allo stesso tempo penso che Alonso sia rimasto molto ferito, dal non aver vinto in Rosso. E che abbia bisogno di caricarsi, creandosi nuovi stimoli. Li dove ha deciso di andare. Li dove, solo, ha potuto andare.
Ma non credo alla storia del completamento. Credo sia una sorta di suggestione costruita per l'andare avanti. Senza far più parte di una Leggenda come la Ferrari. Per tenere alte le sue quotazioni di pilota, uomo, individuo, che ha saputo cosa fare in un determinato momento.
Poi ti arrivano le dichiarazioni del suo amato Ron Dennis. Dove afferma, oggi quasi 2015, che la colpa fu di Hamilton. Quando fu palese che la squadra, tutta, ad un certo punto, decise di portare per l'iride 2007 il Novizio Inglese, e non il Bi-Campione 2005-2006 Alonso. Fu palese che tra Dennis e Alonso volarono parole e mosse grosse. Ma cosa è tornato a fare quel individuo? La faccia da bronzo. Ancora. Che tu sia ricongelato Dennis.
Questo mi avrebbe scoraggiato come persona, avrebbe distrutto quanto mi sia sforzato di costruire mentalmente volendo lasciare la Ferrari. Ma Alonso non è me. Alonso ha anche quest'altra dote, di essere anch'egli una bella faccetta da bronzo all'occorrenza.
Rimarranno poche Vittorie. Ma belle. Molto belle. Monza 2010, Valencia e Hockenheim 2012, Cina e Spagna 2013. Per citarne qualcuna. Qualcosa. Da dover e poter mettere in quel riquadro vuoto. Che in cuor suo Alonso conosce e ricorda meglio di chiunque altro. E sa, che è tutt'altro che vuoto. Di certo incompleto. Ma pieno di ricordi. Soprattutto delle persone che hanno sognato insieme a lui per 5 anni.
Gianluca Langella.