Come è già successo, vedi post "LE 3 M", l'ultima rivoluzione in casa Ferrari mi da l'input per trattare, quasi esaurientemente, il filone politico-sportivo che ha danneggiato la Formula 1 moderna.
Finalmente politica!
Da fine 2008 ad inizio 2015, il fattore esterno che è mancato alla Ferrari è stato il Peso Politico. Oltre alle problematiche tecniche avutesi per carenze progettuali. Ma avutesi anche di riflesso per la mancanza di forza del denaro relativamente ad altri Team in seno a FIA e FOM.
Se ricordate nei post "LA FARFALLA" e "VERITÀ INGLESI" ho parlato degli aspetti tecnico-sportivi e non, che hanno reso il dominio Red Bull agli occhi del mondo.
Se ricordate nei post, "DA QUEL 2004", "URGE!", "SPALLA DI PLASTICA", "L'ODIATA LOTTA!(?)", "OVERTAKING", ho parlato delle motivazioni che hanno portato ai cambiamenti regolamentari, degli aspetti tecnici power unit 2014, Pneumatici.
Se ricordate nei post "ALLA FINE DELLA FIERA", "EFFETTI COLLATERALI", "LA SALVAGUARDIA", ho parlato delle "colpe" interne della Ferrari.
Se ricordate nel post "EQUILIBRI", ho parlato dei disequilibri del sistema F1 dovuti alle interazioni negative tra i Team viste le disparità di pesi politico-economico-finanziari, che hanno condizionato le decisioni degli organi di gestione e controllo della F1, ed ho parlato delle colpe (senza virgolette) di tali organi.
L'anello di congiunzione di tutto questo discorso sono due fatti accaduti nella stagione 2013.
Mercedes, appunto.
Dal rientro in F1, la Mercedes ha lavorato egregiamente negli anni dal suo interno, negli ambiti tecnici e sportivi. Ma ha lavorato egregiamente anche esternamente facendo valere, ad un certo punto in poi, il suo peso politico, economico e finanziario. Come?
Si va a fare con Pirelli un bel test segreto, di 1000 km, così! All'improvviso! Test vietato ovviamente. Fatto grave da punizione sportiva estrema. Ma da qualche tempo prima il capo Mercedes Dieter Zetsche aveva minacciato di lasciare la F1. Per motivi poco sensati. Insomma trovò l'occasione per fare la voce grossa. Si presentò come un potente che doveva essere ascoltato. E fu ascoltato. Da Pirelli magicamente. Dalla FIA anche.
Red Bull.
Finalmente politica!
Da fine 2008 ad inizio 2015, il fattore esterno che è mancato alla Ferrari è stato il Peso Politico. Oltre alle problematiche tecniche avutesi per carenze progettuali. Ma avutesi anche di riflesso per la mancanza di forza del denaro relativamente ad altri Team in seno a FIA e FOM.
Se ricordate nei post "LA FARFALLA" e "VERITÀ INGLESI" ho parlato degli aspetti tecnico-sportivi e non, che hanno reso il dominio Red Bull agli occhi del mondo.
Se ricordate nei post, "DA QUEL 2004", "URGE!", "SPALLA DI PLASTICA", "L'ODIATA LOTTA!(?)", "OVERTAKING", ho parlato delle motivazioni che hanno portato ai cambiamenti regolamentari, degli aspetti tecnici power unit 2014, Pneumatici.
Se ricordate nei post "ALLA FINE DELLA FIERA", "EFFETTI COLLATERALI", "LA SALVAGUARDIA", ho parlato delle "colpe" interne della Ferrari.
Se ricordate nel post "EQUILIBRI", ho parlato dei disequilibri del sistema F1 dovuti alle interazioni negative tra i Team viste le disparità di pesi politico-economico-finanziari, che hanno condizionato le decisioni degli organi di gestione e controllo della F1, ed ho parlato delle colpe (senza virgolette) di tali organi.
L'anello di congiunzione di tutto questo discorso sono due fatti accaduti nella stagione 2013.
Mercedes, appunto.
Dal rientro in F1, la Mercedes ha lavorato egregiamente negli anni dal suo interno, negli ambiti tecnici e sportivi. Ma ha lavorato egregiamente anche esternamente facendo valere, ad un certo punto in poi, il suo peso politico, economico e finanziario. Come?
Si va a fare con Pirelli un bel test segreto, di 1000 km, così! All'improvviso! Test vietato ovviamente. Fatto grave da punizione sportiva estrema. Ma da qualche tempo prima il capo Mercedes Dieter Zetsche aveva minacciato di lasciare la F1. Per motivi poco sensati. Insomma trovò l'occasione per fare la voce grossa. Si presentò come un potente che doveva essere ascoltato. E fu ascoltato. Da Pirelli magicamente. Dalla FIA anche.
Red Bull.
Dietrich Mateschitz capo della Red Bull, fondatore del Team F1, assieme ai suoi potenti compari Adrian Newey e Chris Horner, riuscirono a far cambiare la tipologia di pneumatici portati da Pirelli, sempre Pirelli, per la Stagione 2013. Coi quali pneumatici la Ferrari stava Dominando. Complici le rotture improvvise in gara dei compound. Nascondendosi dietro la bandiera della sicurezza la FIA concesse a Pirelli di revisionare i pneumatici. Revisione consistente nell'adozione della struttura 2012, anima in acciaio e non in kevlar, con mescole 2013. Il punto non erano le mescole, le quali poi, sono scelte da Pirelli per ogni circuito, altro aspetto alterante per i valori in campo.
Furono portate sempre le mescole più dure. Per la Red Bull. Visto che nel 2012 i compound avevano mescole molto più dure rispetto a quelli 2013. Ma la struttura diversa danneggiò oltremisura la Ferrari, che su quella in kevlar, 2013, aveva progettato la meccanica della F138.
Ora credo che il quadro sia completo. La Ferrari è una azienda, impegnata negli sport motoristici, che produce auto da sogno. Non alla portata di tutti. Solo di pochi. Come non lo è la Mercedes. E di certo le auto stradali Ferrari non sono una lattina di Red Bull. Per cui la sola Ferrari è una realtà confinata. Di nicchia. Economicamente impopolare.
Visione assurda in seno all'ambiente F1. Ma così è avvenuto. Contava di più la bevanda energetica, e poi i modelli Classe A, B, C, D, E, F, G, H, I, L, M, N ,O, P, Q, R, S, T, U, V, Z, insomma alfabetici delle auto stradali Mercedes.
Ma ora la Ferrari del 2015, non sarà sola. Contemplerà altri prodotti, aziende, importanti e potentissime. Di consumo popolare. A livello mondiale. Dalle Americhe al Medio-Oriente.
Da Wikipedia: Carlos Slim Helú (Città del Messico, 28 gennaio 1940) è un imprenditore messicano. Di origini libanesi, opera in ogni campo: dalle telecomunicazioni, all'attività bancaria e assicurativa, al monopolio sul tabacco e sul petrolio nel suo Paese. È stato l'uomo più ricco del mondo dal 2010 al 2014, con un patrimonio stimato di circa 76 miliardi di dollari dalla rivista americana Forbes.
Oserei dire il Dietrich Mateschitz della situazione.
Sergio Marchionne come tutti sanno, sta negli Stati Uniti ed è il principale attore della nascita del Colosso Mondiale FCA. Oserei dire il Dieter Zetsche della situazione.
Sergio Marchionne come tutti sanno, sta negli Stati Uniti ed è il principale attore della nascita del Colosso Mondiale FCA. Oserei dire il Dieter Zetsche della situazione.
Da Wikipedia: Maurizio Arrivabene (Brescia, 7 marzo 1957) è un manager e dirigente sportivo italiano, attuale Direttore Sportivo della Scuderia Ferrari.Dopo vent'anni di lavoro nell'ambito del marketing in Italia e all'estero Arrivabene, nel 1997, entra nella filiale europea di Philip Morris a Losanna. Si è dedicato al marketing e alle attività promozionali della multinazionale, arrivando a ricoprire il ruolo di Vice Presidente di Marlboro Global Communication. Dal 2011 ha ricoperto la carica di Vice Chairman Consumer Channel Strategy and Event Manager per Philip Morris International. È consigliere indipendente del consiglio d'amministrazione dello Juventus FC, nonché membro della Sport Business Academy nell'ambito della SDA dell'università Bocconi. Dal 2010 è inoltre membro della F1 Commission in rappresentanza di tutte le aziende sponsor della Formula 1.
Uh! Il Capo dei Capi!
Se queste sono state le regole del gioco della Formula 1 odierna, allora era il momento che la Ferrari si impiantasse nel sistema politico, economico e finanziario che, non giustamente, sta governando le sorti del nostro amato Sport. Per tutelare, quantomeno, la sua Immagine Leggendaria.
Gianluca Langella.