San Paolo. Finché tutto fila liscio, nessuno presta attenzione ai "best of the rest". Quando motori fumanti e incidenti stravolgono la situazione, piloti come questi possono vivere il loro momento di gloria e ottenere risultati inaspettati: è in questo clima che Pierre Gasly ha portato a casa un'inattesa seconda posizione a Interlagos, un podio che per un outsider vale tanto, ma che per uno come lui, uno "scarto", uno che non era degno della Red Bull e, secondo alcuni, nemmeno della Toro Rosso, vale molto di più.
Tra le storie del Gran Premio del Brasile, spicca quella del giovane pilota francese: una notevole settima piazza in qualifica, poi tradotta in sesta sulla griglia grazie al nuovo motore montato sulla vettura di Leclerc, una gara passata a oscillare tra il sesto e il settimo posto, e poi, all'improvviso, la via per la sua inaspettata consacrazione negli ultimi giri, con un epico duello nel quale ha tenuto stoicamente dietro fino al traguardo l'unica Mercedes ancora in pista.
Una seconda posizione in apparenza piovuta su un piatto d'argento, ma conquistata sul campo, senza arrendersi fino all'ultima curva, tenendo alle proprie spalle un avversario destinato a una penalizzazione per avere messo fuori gioco nientemeno che Albon: fino a poco prima il thailandese viaggiava verso il suo primo podio in carriera, beffato da un ironico destino che ha voluto a podio proprio il pilota rimpiazzato tra i tori rossi di prima fascia.
Preceduto alla bandiera a scacchi solo da Verstappen, l'unico pilota di un top-team nelle posizioni che contano, il podio di Gasly non deve comunque considerarsi frutto del caso. Dopo la retrocessione e il ritorno al team di Faenza, il piccolo diseredato ha sempre dato il meglio di sé, ottenendo risultati di spessore per una squadra da centro classifica, spesso migliori di quelli ottenuti quando era il compagno di squadra di Mad Max.
Come un telecronista distratto, Gasly sembra avere confuso la Redbull con la Toro Rosso: sempre troppo indietro quando stava a Milton Keynes, spesso in potenziali posizioni di outsider dopo il ritorno alla scuderia faentina, senza mai crollare. Questo, un punto di forza nei confronti del compagno di squadra Kvyat, che ha impiegato anni per riprendersi quando era stato lui quello rispedito al mittente senza troppi complimenti.
In una stagione già positiva per il team sorto dalle ceneri della Minardi, un secondo posto ha un impatto pesantissimo: 18 preziosi punti che permettono alla scuderia faentina non solo di superare la Racing Point in classifica costruttori, ma anche di staccarla, quando manca solo un gran premio alla fine della stagione. Riconfermato di recente insieme al compagno di squadra, Gasly ha finalmente mostrato di che pasta è fatto, portando il team sul tetto del mondo e dandogli il secondo miglior risultato della sua storia.
Come un telecronista distratto, Gasly sembra avere confuso la Redbull con la Toro Rosso: sempre troppo indietro quando stava a Milton Keynes, spesso in potenziali posizioni di outsider dopo il ritorno alla scuderia faentina, senza mai crollare. Questo, un punto di forza nei confronti del compagno di squadra Kvyat, che ha impiegato anni per riprendersi quando era stato lui quello rispedito al mittente senza troppi complimenti.
In una stagione già positiva per il team sorto dalle ceneri della Minardi, un secondo posto ha un impatto pesantissimo: 18 preziosi punti che permettono alla scuderia faentina non solo di superare la Racing Point in classifica costruttori, ma anche di staccarla, quando manca solo un gran premio alla fine della stagione. Riconfermato di recente insieme al compagno di squadra, Gasly ha finalmente mostrato di che pasta è fatto, portando il team sul tetto del mondo e dandogli il secondo miglior risultato della sua storia.
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Quella a cui abbiamo assistito in questo fine settimana è stata una storia fatta di speranza, la dimostrazione che quando si cade si può risalire, cogliendo l'occasione propizia davanti ad altri outsider che, a loro volta, attendono in fila il loro momento: anche Sainz ha ottenuto il primo podio in carriera, mentre le Alfa Romeo hanno completato a sorpresa la top-5, che vale punti preziosi, tanta gloria e buone speranze per il futuro.
Nella terra della samba, abile come una ballerina, Gasly ci ha riservato un happy ending degno di "Flashdance", dimostrando di avere superato gli ostacoli e di essere pronto per una nuova vita, si spera fatta di successi. Del resto, come diceva la colonna sonora di quel film degli anni '80, "take your passion and make it happen", parole che si abbinano più che mai al runner-up più inaspettato della stagione.
Nella terra della samba, abile come una ballerina, Gasly ci ha riservato un happy ending degno di "Flashdance", dimostrando di avere superato gli ostacoli e di essere pronto per una nuova vita, si spera fatta di successi. Del resto, come diceva la colonna sonora di quel film degli anni '80, "take your passion and make it happen", parole che si abbinano più che mai al runner-up più inaspettato della stagione.
Di una gara che ha riservato fin troppe emozioni, di quelle in cui il segreto del successo è sopravvivere, rimarrà senz'altro nel cuore degli appassionati la storia del pilota che, più di ogni altro, ha dimostrato di essere un sopravvissuto. Forse non ci sarà più un top-team nel futuro di Gasly, ma a volte sono proprio le squadre di seconda fascia a dare ai propri piloti la possibilità di mettersi in mostra e di stupire.