Piloti
Esteban Ocon
Foto by Reuters India
9 | Esteban Ocon - #31 | 1:34.145
È ufficialmente il pilota più chiacchierato del mercato, neanche avesse cuciti sul petto sette titoli mondiali. Il talento in ogni caso non gli manca e anche oggi, con un’ottima Force India, riesce a piazzarsi in un’invitante sesta posizione. Ma, soprattutto, a distanza di sicurezza dal compagno di squadra Perez, vero spauracchio per Esteban. Il futuro di Ocon dice Williams, non una grande prospettiva se paragonata a questa Force India. Per ora si gode le possibilità che ha di fare bene… e magari di infastidire qualcuno di quelli là davanti. Veloce.
Daniel Ricciardo
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8 | Daniel Ricciardo - #3 | 1:33.494
Non è il periodo migliore per Ricciardo, separato in casa di una Red Bull che sul tracciato di Austin sembra persino perdere qualche colpo rispetto alle ultime, eccellenti prestazioni. Daniel riesce comunque a fare meglio di Verstappen, il quale s’è fatto fregare da un dosso artificiale. La possibilità di far bene c’è, visto che il compagno di squadra è più o meno fuori dai giochi (ma occhio alle rimonte dell’olandese). Ultima chance per vedere una scintilla chiamata Daniel Ricciardo in Red Bull? Forse. Risanato.
Valtteri Bottas
Foto by iltalehti.fi
7 | Valtteri Bottas - #77 | 1:32.616
A Sochi è stato un fenomeno al sabato e un fenomeno doppio in gara. A Suzuka ha incassato la superiorità di Lewis. In America sembra rassegnato o, forse, semplicemente non ne ha per stare al passo dei tre campioni del mondo lì davanti. Si becca quasi quattro decimi dal caposquadra: troppi, considerando che i tre suddetti piloti si sono giocati la pole sul filo dei millesimi. Ha una missione per la gara: tenere dietro Vettel e permettere a Hamilton di agguantare il mondiale. La solita solfa, insomma. Il punto è che non sembra avere il passo per riuscirci. Spento.
Kimi Raikkonen
Foto by sportmediaset.com
9 | Kimi Raikkonen - #7 | 1:32.307
La seconda avventura in rosso di Kimi sta per finire, ma Iceman non molla e cerca di raccogliere qualche risultato degno del suo prestigio. Anche lui sfiora la pole; neppure lui, però, riesce a strapparla dalle grinfie del leone nero d’America. In termini di prestazioni è vicinissimo e in più, parliamoci chiaro, della lotta mondiale non gliene frega niente. Se c’è una possibilità di vincere la gara, Kimi farà di tutto per coglierla. E al via scatterà al fianco di Hamilton. Niente male come prospettiva. Glaciale.
Sebastian Vettel
Foto by skysports.com
8 | Sebastian Vettel - #5 | 1:32.298
Per la qualifica, il caro Sebastian si meriterebbe quasi un 10, visto che ha sfiorato la pole… in teoria. Nella pratica la faccenda è un lievemente differente: una leggerezza durante le prove libere ed è subito penalità. Il voto finale tiene conto della poca concentrazione del tedesco, il quale sembra fin troppo consapevole di non avere (quasi) più chance di giocarsi il titolo. Obiettivo? Rimandare la festa del rivale e privarlo delle notti brave texane con il quinto mondiale in tasca. Ci proverà, partendo dalla quinta piazza, pur avendo girato con un ritmo da prima fila. Guastafeste.
Lewis Hamilton
Foto by standard.co.uk
10 | Lewis Hamilton - #44 | 1:32.237
Tra una scorrazzata in monopattino, un selfie e un saluto volante a Matthew McConaughey, Hamilton trova il tempo di fare la pole position, l’ennesima, pesantissima in questo caso: pochi millesimi, ma di quelli che contano, inflitti al rivale tedesco che, sebbene fuori dai giochi a causa di una penalità, si è mostrato velocissimo. In gara Lewis ha la possibilità di cogliere un altro successo americano… e il suo quinto titolo mondiale. Al caraibico piace Austin: la pista, in primis, ma anche l’aria mondana del Texas sembra fargli bene. Prontissimo.
Team
F1 Force India
Foto by motorsport.com
9 | Force India
Finché Ocon e Perez sono distanti in griglia (sesto il primo, decimo il secondo) la Force India può tirare un sospiro di sollievo e candidarsi come potenziale outsider qui in America. In gara c’è il rischio che i due gorilla si ritrovino uno di fianco all’altro, il che equivale a un altro, più serio pericolo: perdere punti giocando all’autoscontro. Inutile tentare di separarli prima, i due saprebbero rintracciarsi anche sul vecchio Nürburgring e conoscono ragioni per ostacolarsi che la ragione non conosce. Ma la macchina c’è. E scusate se è poco. Pericolante.
Scuderia Ferrari
Foto by ferrari.com
10 | Ferrari
Gli errori quest’anno ci sono stati, e neppure pochi: piloti, muretto, nessun innocente, nessun escluso. E il calo prestazionale dopo il gran premio del Belgio è qualcosa di imbarazzante. Forse proprio per questo la prestazione in Texas, con entrambi i piloti a pochi millesimi dal leader mondiale, lascia ben sperare per queste ultime gare. Per togliersi qualche soddisfazione, perché no? Ma anche e soprattutto per guardare in chiave positiva l’avvento del 2019. Intanto si cerca una vittoria. Risvegliata.
Mercedes AMG Petronas F1 Team
Foto by @MercedesAMGF1
9 | Mercedes
Auto veloce, team affidabile, Hamilton in palla e soprattutto in pole position: il solito trend, nonostante le polemiche sui cerchioni magici. Niente da fare, neppure un accenno di stress. A Stoccarda sanno vincere. La festa texana è pronta, con un occhio rivolto a una rivale rossa che sembra d’improvviso rinata. Non un voto pieno, per ora, perché se da un lato c’è un Lewis scalpitante e cannibale, dall’altro Bottas ottiene “solo” la quarta posizione e con un distacco non indifferente. In ogni caso… è sul pezzo. Vincente.
Claudio Santoro.