ORARI TV
SKYSPORTF1HD
Giovedi 20 Maggio

Libere 1 Ore 11:30 - Libere 2 Ore 15:00
Sabato 22 Maggio
Libere 3 Ore 12:00 - Qualifiche Ore 15:00
Domenica 23 Maggio
Gara Ore 15:00

DATI CIRCUITO
umero di giri 78
Lunghezza circuito 3.337 km
Distanza di gara 260.286 km
Giro record 1:14.260
Max Verstappen (2018)
ALBO D'ORO PILOTI
VITTORIE
Schumacher, Hamilton 6
Prost, Mansell, Hakkinen 3
Senna, Räikkönen, Alonso 2
Vettel, Verstappen 1
Button, Rosberg 1

POLE POSITION
Schumacher 7
Hamilton 6
Senna 4
Häkkinen, Räikkönen, Rosberg 2
Mansell, Prost, Alonso 1
ALBO D'ORO COSTRUTTORI
VITTORIE
Ferrari 12
McLaren 8
Williams, Mercedes 7
Lotus 6
Red Bull 3
Renault 1

POLE POSITION
Ferrari 13
Mercedes 9
McLaren 8
Williams 6
Lotus 5
Red Bull 2
Renault 1

“Occasioni perdute”
Formula 1 Il mistero Nico Hulkenberg


nico hulkenberg f1 renault knockout| Nico Hulkenberg, Renault - FOTO BY CRASH.NET |
Hulkenberg, uno veloce. Sulla carta tutti i numeri per succedere, per far parte dei grandi di Germania. Un ragazzo talentuoso, capace di replicare le orme di Lewis Hamilton in GP2, vincitori della categoria nell'anno di esordio. Un pilota da svezzare, materiale forse un tantino grezzo, da lavorare con cura. Occasioni perdute, per Nico o per chi non ha mai creduto in lui?



"L'occasione mai giunta "

Nico Hulkenberg: la carta d'identità suggerisce anni 32, il curriculum recita podi 0. Detta così sembra abbia combinato poco o nulla, non è proprio così. Non staremo qui a ripercorrere la carriera di Nico, eppure ci sentiamo di dover trarre una breve considerazione. Fin ora, questo tedesco non sarà parso un'iradiddio, uno di quei piloti velocissimi e superiori alla media.

Eppure resta un bel pilota, nelle passate stagioni talvolta tra i migliori degli altri se escludiamo i 3 top team Mercedes, Ferrari e Red Bull. Basta ricordare quanto di buono fatto in Force India. La perla della pole a Interlagos 2010 quale gemma bagnata nei propri trascorsi nel Circus, su una Williams già in decadenza.

Basta guardare la classifica piloti 2018: Nico ha chiuso settimo, battendo anche quel Carlos Sainz che avrebbe dovuto annientarlo al suo arrivo in Renault. E invece, ha trovato uno stimolo importante nell'arrivo del nuovo, decantato compagno di squadra, guadagnandosi la conferma per il 2019 dove dovrà vedersela con Daniel Ricciardo, con l'imperativo di dover fare ancora meglio.

Mica male per uno che ha sempre corso per squadre di fascia medio-bassa? Nico Hulkenberg, buon pilota dunque, non un fenomeno, al quale è mancata la vera e concreta occasione di fare il grande salto nelle scuderie di vertice. E, quasi per certo, nella Formula 1 moderna non è scontato arrivare a podio se non disponi di una vettura da top team.

Ecco il nodo verosimile della questione, questo tedesco è stato in parte abbandonato, per certi versi, perché no, tralasciato quando qualche finestrella per un suo approdo in qualche piano alto si sarebbe potuta anche aprire. Forse, una falla del suo entourage, debole per affrontare la risonanza del "vecchio" che non vuol mollare, del "nuovo" che deve avanzare alla velocità della luce.

Nico può confidare sulle sue sottovalutate qualità, ancora una volta, sul suo talento, al quale non manca una testa tosta che possa gestirlo. Tutti confidano in una Renault competitiva per vedere cosa riuscirà ad ottenere contro un mastino come Daniel.
"Il primo degli altri "

Nico, neanche l’eterno secondo, ma l’eterno... quarto. Ormai la leggenda, e non solo, lo narra come l’unico pilota mai salito sul podio, dopo un'esperienza di un'infinità di GP disputati.

Williams, Force India, Sauber e in ultimo, Renault, tutte scuderie di medio livello, per un pilota che se ne è sempre detto un gran bene, dotato di grandi qualità, pure affiancato da compagni di squadra tosti, giovani e agguerriti. Hülkenberg si è sempre mostrato veloce in qualifica e solido in gara, dimostrando quello per il quale è stato “messo” nella massima serie delle corse.

Nel 2018 con una Renault, che per essere team ufficiale non è cresciuta quanto sperato, ha raccolto il massimo risultato possibile, ovvero il settimo posto nella classifica iridata. Dopo i piloti dei tre top team che hanno monopolizzato le prime tre file, Nico è il primo degli altri, con caparbietà e abilità, ma la domanda sorge spontanea.

Nel 2019 avrà come compagno un tostissimo Daniel Ricciardo, sarà all’altezza del compito, ma soprattutto, è stata più colpa delle vetture/scuderie, o del fatto che manca l’ultimo tassello per fare il salto di qualità definitivo per entrare nell’Olimpo dei top driver?

Una prima risposta l’avremo tra marzo e maggio, al via della nuova stagione di F1, e il 32enne avrà l’occasione ulteriore di dimostrare il suo valore, dopo 10 stagioni e nel mezzo una prestigiosissima vittoria nel 2015 a Le Mans nella storica 24 Ore. Nel mentre, il tempo è quasi scaduto, in un mondo dove la gioventù dura quanto l'attimo di un respiro.

Nel quale devi avere la combinazione ideale degli astri per poter emergere, e Hulk è rimasto sempre lì, lì nel mezzo, come citava Ligabue. Senza dare quel colpo di reni per agguantare un posto in un top team, nel momento degli scambi o ritiri di illustri colleghi. Dunque, con tutto il bene possibile, quando gli anni passano così, la "colpa" non può che essere anche del buon Nico.

La Redazione.

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