Monaco stavolta ha regalato una bella gara, ha deciso certi errori, tanto per aggiungere sale e scacciare la bolla noia che affligge a mo' di leggenda questa gloriosa pista. Ha scelto stavolta di premiare la Mercedes di Lewis Hamilton, di punire l'arrembaggio Red Bull di Max Verstappen, di lasciare le prime briciole alla Ferrari di Sebastian Vettel.
M
ontecarlo è cosi: emozioni centellinate, lunghe attese, in attesa di qualcosa che forse non arriva mai. In fremito per dell'altro che in un lampo si materializza, facendo saltare tutti sull'attenti, consacrando errori fatali e stupidi, storie da leggenda, nei secoli dei secoli.
Ecco che abbiamo atteso il sorpasso di Max Verstappen su un Lewis Hamilton dotato di gomme sbagliate ma comunque capace di mettere in bacheca l'ennesima vittoria, nel primo weekend senza Niki Lauda. Proprio lì dove il compianto viennese fu capace di vincere due volte alla guida di una Ferrari.
Sembra proprio che qualcuno, da lassù, voglia tanto bene a Lewis, bravo e fortunato. E pare proprio che Max sia completamente pronto. In Ferrari si prova invece a gioire per un secondo posto di Sebastian Vettel solido quanto fortunoso, imprigionato da questa SF90 forse destinata a non sbocciare mai.
Ecco che abbiamo atteso il sorpasso di Max Verstappen su un Lewis Hamilton dotato di gomme sbagliate ma comunque capace di mettere in bacheca l'ennesima vittoria, nel primo weekend senza Niki Lauda. Proprio lì dove il compianto viennese fu capace di vincere due volte alla guida di una Ferrari.
Sembra proprio che qualcuno, da lassù, voglia tanto bene a Lewis, bravo e fortunato. E pare proprio che Max sia completamente pronto. In Ferrari si prova invece a gioire per un secondo posto di Sebastian Vettel solido quanto fortunoso, imprigionato da questa SF90 forse destinata a non sbocciare mai.
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Non può dire altrettanto Charles Leclerc, finito anzitempo le ostilità dopo un impatto con il cordolo d'uscita della Rascasse mentre tentava sulla Renault di Hulkenberg una troppo avventata replica Haas-Grosjean. Pochi giri, i suoi, in pista, ma emozionanti. Un toccasana al cuore di molti tifosi, in attesa di qualcosa che riscaldi questa fredda stagione. Che gli restituisca quanto perso qualche mese fa nel deserto.
Certo, Charles dovrebbe ancora maturare, a detta di cori banali, ma lascia già intravedere quello che sarà, al pari dell'olandese volante. Due ragazzotti che sono il futuro di questa claudicante Formula 1, assatanati di gloria e successo, volenterosi di sbrigare le pratiche di pensionamento dei pluricampioni del momento.
Il guaio è che nonostante questa coppia di giovani sguardi infuocati, nonostante quello denso di malinconia del rivale in rosso, nonostante un Valtteri Bottas, ieri solo a podio, pur godendo del missile made in Stoccarda, il bagliore del tramonto per il pilota di Stevenage è ancora un lontanissimo miraggio.
Sarà la volta del Canada, terra di Gilles: sarà la riscossa per il Cavallino? Non ci sembra così scontato. Come scontata di solito non è mai la corsa canadese, su un tracciato da elevato stress per quella moltitudine di muretti, per quel "Wall of Champions" a fare da calamita per errori fatali e stupidi alla Montecarlo.
Christian Caramia.
Follow @redf1gp
Certo, Charles dovrebbe ancora maturare, a detta di cori banali, ma lascia già intravedere quello che sarà, al pari dell'olandese volante. Due ragazzotti che sono il futuro di questa claudicante Formula 1, assatanati di gloria e successo, volenterosi di sbrigare le pratiche di pensionamento dei pluricampioni del momento.
Il guaio è che nonostante questa coppia di giovani sguardi infuocati, nonostante quello denso di malinconia del rivale in rosso, nonostante un Valtteri Bottas, ieri solo a podio, pur godendo del missile made in Stoccarda, il bagliore del tramonto per il pilota di Stevenage è ancora un lontanissimo miraggio.
Sarà la volta del Canada, terra di Gilles: sarà la riscossa per il Cavallino? Non ci sembra così scontato. Come scontata di solito non è mai la corsa canadese, su un tracciato da elevato stress per quella moltitudine di muretti, per quel "Wall of Champions" a fare da calamita per errori fatali e stupidi alla Montecarlo.
Christian Caramia.
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