Un giro alla morte per il nuovo cavaliere del Cavallino Rampante tra le stradine più celebri della F1, del motorsport. Un tedesco fresco a Maranello, l'uomo della provvidenza per una Ferrari che da anni attendeva il pilota giusto capace di dirigere l'inno alle folle. Michael Schumacher lanciò il suo segnale sbalordendo in primis il cronometro, il giudice più severo tra la gloria e l'anonimato.
Alcuni giorni fa l'amico Claudio Santoro mi ha chiesto se volessi partecipare all’iniziativa lanciata su Red F1 GP riguardante Michael Schumacher. Non potevo assolutamente tirarmi indietro!
La mia scelta, o forse sarebbe meglio chiamarlo ricordo, è ricaduta sulla pole position fatta registrare dal tedesco tra le stradine di Montecarlo nel 1996.
La pista del Principato è quella per antonomasia dove il manico del pilota prevale ancora sul mezzo meccanico. Ma quel gesto tecnico che compì Schumi in quell’occasione trascende dal comune gesto tecnico. Un preludio di una carriera dalla caratura ipoteticamente non convenzionale, nonostante i due allori iridati già archiviati in cascina Schumacher.
Qualcosa di soprannaturale che solo Michael, oltre il compianto Ayrton Senna, poteva regalare nel salotto dorato di Monaco. Quel terzo settore è ancora oggi nella mente di tutti dove tra Tabaccaio, Piscine, Rascasse e Anthony Noghes costruì un autentico capolavoro.
Dai 219 millesimi di ritardo accusati dalla Williams di Damon Hill al T2, Schumacher passò sul traguardo con mezzo secondo di vantaggio sul pilota britannico. Sbriciolando così, tra lo stupore generale, il crono segnato in precedenza dalla FW18 numero 5. Indimenticabile il sorriso di Jean Todt al muretto box della Rossa, conscio del miracolo sportivo a cui aveva assistito.
Al quale ne seguiranno tanti altri nel decennio in rosso del Kaiser. Per coloro che non avessero ancora visto questa magia rimediassero subito a questa lacuna: andassero su Youtube e si godessero lo spettacolo! Perché gemme del genere meritano di essere viste, godute e tramandate ai posteri.
La pista del Principato è quella per antonomasia dove il manico del pilota prevale ancora sul mezzo meccanico. Ma quel gesto tecnico che compì Schumi in quell’occasione trascende dal comune gesto tecnico. Un preludio di una carriera dalla caratura ipoteticamente non convenzionale, nonostante i due allori iridati già archiviati in cascina Schumacher.
Qualcosa di soprannaturale che solo Michael, oltre il compianto Ayrton Senna, poteva regalare nel salotto dorato di Monaco. Quel terzo settore è ancora oggi nella mente di tutti dove tra Tabaccaio, Piscine, Rascasse e Anthony Noghes costruì un autentico capolavoro.
Dai 219 millesimi di ritardo accusati dalla Williams di Damon Hill al T2, Schumacher passò sul traguardo con mezzo secondo di vantaggio sul pilota britannico. Sbriciolando così, tra lo stupore generale, il crono segnato in precedenza dalla FW18 numero 5. Indimenticabile il sorriso di Jean Todt al muretto box della Rossa, conscio del miracolo sportivo a cui aveva assistito.
Al quale ne seguiranno tanti altri nel decennio in rosso del Kaiser. Per coloro che non avessero ancora visto questa magia rimediassero subito a questa lacuna: andassero su Youtube e si godessero lo spettacolo! Perché gemme del genere meritano di essere viste, godute e tramandate ai posteri.