ORARI TV
SKYSPORTF1HD
Giovedi 20 Maggio

Libere 1 Ore 11:30 - Libere 2 Ore 15:00
Sabato 22 Maggio
Libere 3 Ore 12:00 - Qualifiche Ore 15:00
Domenica 23 Maggio
Gara Ore 15:00

DATI CIRCUITO
umero di giri 78
Lunghezza circuito 3.337 km
Distanza di gara 260.286 km
Giro record 1:14.260
Max Verstappen (2018)
ALBO D'ORO PILOTI
VITTORIE
Schumacher, Hamilton 6
Prost, Mansell, Hakkinen 3
Senna, Räikkönen, Alonso 2
Vettel, Verstappen 1
Button, Rosberg 1

POLE POSITION
Schumacher 7
Hamilton 6
Senna 4
Häkkinen, Räikkönen, Rosberg 2
Mansell, Prost, Alonso 1
ALBO D'ORO COSTRUTTORI
VITTORIE
Ferrari 12
McLaren 8
Williams, Mercedes 7
Lotus 6
Red Bull 3
Renault 1

POLE POSITION
Ferrari 13
Mercedes 9
McLaren 8
Williams 6
Lotus 5
Red Bull 2
Renault 1

“Sberleffo al SARS-CoV-2”
Formula X+1 Antonio Felix Da Costa, iridato Formula E


antonio felix da costa formula e redf1gp| Indycar, Indy 500 - FOTO BY ballstatesportslink.com |
La primavera 2020 non è stata molto fortunata per i campionati in procinto di riaccendere i motori, con rinvii a raffica e addirittura cancellazioni. Il SARS-CoV-2, tuttavia, non si è limitato a segnare le stagioni in partenza, ma anche quelle in corso, come quella della Formula E. Iniziata in novembre, avrebbe dovuto concludersi in estate, ma dal mese di marzo ha subito un lungo stop e ha dovuto sapersi reinventare. Il prima e il dopo hanno avuto un'unica certezza: Antonio Felix Da Costa.



P
rima due gare in Arabia Saudita, poi una doppia tappa sudamericana con Cile e Messico, un evento in Marocco e poi il nulla. In marzo si doveva correre in Cina, in aprile era previsto l'E-Prix di Roma, a seguire altri paesi asiatici ed europei. Secondo il programma 2019/2020, il Circus delle monoposto elettriche si è trovato sulla rotta del coronavirus, le conseguenze sono state problematiche: prima fuori Sanya e Roma, poi l'annuncio di due mesi di stop, poi fuori dal calendario anche tutto il resto, con una stagione dimezzata in termini di appuntamenti.

Se è stato difficile ricostruire il calendario delle serie che gareggiano su circuiti indipendenti, figurarsi le complicazioni logistiche nella riorganizzazione della stagione di una formula che corre su tracciati ricavati all'interno di città, laddove l'evento viene organizzato soltanto qualora ci sia l'assoluta certezza di poterlo disputare in un giorno prefissato. Alla fine, una soluzione improbabile, l'unica accettabile, è stata quella di svolgere sei eventi nello stesso luogo.
Soluzione estrema, ma non estranea alle logiche della Formula E. Può sembrare un'eresia altrove, ma non in una categoria in cui non sono mai esistiti i concetti di circuito tradizionale e di rigida standardizzazione del calendario. La location prescelta è stata Berlino, già sede di E-Prix negli anni passati, con tre layout diversi per sei gare (due dei quali identici non fosse per l'inversione del senso di marcia), da svolgersi tutte in meno di una decina di giorni.

Trattandosi di un campionato arrivato soltanto alla sua sesta stagione, nessuno ha urlato allo scandalo o parlato di offesa all'identità storica della Formula E. Nulla di anormale il filotto berlinese insomma, per una categoria dove la doppia tappa sullo stesso tracciato non ha mai rappresentato un tabù. Semmai fosse un prodotto più mainstream e meno di nicchia, nei bar e sui social qualcuno potrebbe puntare il dito contro le "inesauribili" batterie elettriche, aggeggi crudeli che hanno pensionato il tipico cambio auto di metà gara della Formula E.

O forse si punterebbe il dito contro l'attack mode, una sorta di bottone magico, o party mode, un extra boost di potenza le cui modalità di utilizzazione in gara risultano decisamente cervellotiche dal punto di vista regolamentare, alquanto inefficaci in chiave agevolazione sorpassi. Tutta roba relativamente discutibile all'atto dell'introduzione di un paio di stagioni addietro, del tutto secondaria in riferimento agli stravolgimenti inevitabili, necessari causati dalla pandemia.
Nella fattispecie, tra marzo e luglio, c'è chi ha perso il volante, chi invece l'ha lasciato di propria spontanea volontà per andare a gareggiare altrove e chi è stato bloccato nel suo paese natale dalle restrizioni anti-covid. Ma in vetta alla classifica nulla è cambiato, con il pilota portoghese Antonio Felix Da Costa in testa da prima del lockdown, dall'alto di una vittoria e due secondi posti nelle prime cinque gare, pronto a confermarsi e a svettare su tutto e tutti, a conquistare il titolo con due gare d'anticipo, entrando a suo modo nella storia.

Al seguito di Nelson Piquet Jr., Sebastien Buemi, Lucas Di Grassi e Jean-Eric Vergne, nell'albo d'oro "ristretto" della Formula E, tra gli ex piloti F1. Stavolta abbiamo assistito a un'inversione di tendenza, con l'imposizione di un pilota che non ha mai avuto un posto come titolare nella massima serie, giunto finalmente al successo dopo cinque anni di prestazioni altalenanti, capace di battere tra gli altri il compagno di squadra Vergne, doppio trionfatore nelle ultime due stagioni.

Guardando al futuro, viene da pensare che Da Costa potrebbe non restare un caso isolato: come mai in precedenza, in questa stagione piloti con un background di carriera differente hanno contrastato la netta, storica supremazia di ex Formula 1 nella contesa del titolo. Una casta seriamente minacciata nella prosecuzione dinastica di assoluti dominatori di questa categoria parallela del motorsport, dove un fresco campione, ex DTM, non può che impreziosirne l'identità ancora un po' acerba.

Milly Sunshine.

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