Sarà andata peggio di quanto si aspettavano a Maranello, in estrema solitudine per 70 giri di corsa dell'Hungaroring. Il peggior modo per chiudere e andare in vacanza, raschiando dal fondo di un barile ormai vuoto. Vedendosi battuti elegantemente da chi ha avuto il coraggio di voltare pagina, scegliendo anche la Honda per ritrovare una strada buona.
U
n minuto può tanto o poco. Nelle corse è tantissimo. È la misura del distacco patito dalle Ferrari ieri a Budapest, circuito fino a poco tempo fa favorevole e ora nemico di questa Ferrari SF90. Un distacco cronometrico terribile, miracolosamente rimasto entro il giro del vincitore.
Il circuito ungherese ha messo in mostra i relativi punti forti e i sostanziali limiti della Rossa: velocissima nei tratti veloci, "ferma" nelle curve da medio-bassa velocità. Sintomo di una monoposto non equilibrata, sensibile al variare delle piste e delle temperature. Equipaggiata da una power unit tornata poco efficiente.
Da un equilibrio aerodinamico e meccanico insufficiente. È qui spiegato il distacco preso da Sebastian Vettel, terzo staccato da Hamilton ma comunque davanti all'arrembante Leclerc. Charles, lui, il futuro della Ferrari ma che ancora non riesce a mettere insieme un weekend pulito.
Il circuito ungherese ha messo in mostra i relativi punti forti e i sostanziali limiti della Rossa: velocissima nei tratti veloci, "ferma" nelle curve da medio-bassa velocità. Sintomo di una monoposto non equilibrata, sensibile al variare delle piste e delle temperature. Equipaggiata da una power unit tornata poco efficiente.
Da un equilibrio aerodinamico e meccanico insufficiente. È qui spiegato il distacco preso da Sebastian Vettel, terzo staccato da Hamilton ma comunque davanti all'arrembante Leclerc. Charles, lui, il futuro della Ferrari ma che ancora non riesce a mettere insieme un weekend pulito.
Il tutto mentre Lewis Hamilton ritorna a non sbagliare niente, tantomeno il box delle Frecce d'Argento. Mondiale in banca per l'inglese: nulla può questo Valtteri Bottas pasticcione contro il compagno di scuderia, con Esteban Ocon alle calcagna per rubargli il sedile.
Max Verstappen e la Honda continuano a crescere e ad andar forte, perché la Red Bull ha sempre realizzato vetture buone negli ultimi anni. Ma quando ci sono regolamenti più stringenti sull'aerodinamica, il genio Newey dà il meglio del suo repertorio ingegneristico, trovando cavalli aerodinamici e meccanici di prim'ordine.
Schiaffi pesanti ad una Ferrari che sembrava negli ultimi due anni fare scuola tecnica di riferimento, crollata sull'ennesimo cambio regolamentare, costretta a ricostruire una dimensione tecnica, una struttura test che sembra fallare ad ogni minima variazione, oltre all'affidabilità, tornata carente.
Ora non resta che il tracciato di Spa per provare a portare a Maranello il primo successo di stagione: magra consolazione in un'altra annata dove sono, saranno gli altri a festeggiare. Compresa Milton Keynes, capace di infastidire spettacolarmente l'ascesa iridata di questa Mercedes schiacciasassi.
Christian Caramia.
Follow @redf1gp
Max Verstappen e la Honda continuano a crescere e ad andar forte, perché la Red Bull ha sempre realizzato vetture buone negli ultimi anni. Ma quando ci sono regolamenti più stringenti sull'aerodinamica, il genio Newey dà il meglio del suo repertorio ingegneristico, trovando cavalli aerodinamici e meccanici di prim'ordine.
Schiaffi pesanti ad una Ferrari che sembrava negli ultimi due anni fare scuola tecnica di riferimento, crollata sull'ennesimo cambio regolamentare, costretta a ricostruire una dimensione tecnica, una struttura test che sembra fallare ad ogni minima variazione, oltre all'affidabilità, tornata carente.
Ora non resta che il tracciato di Spa per provare a portare a Maranello il primo successo di stagione: magra consolazione in un'altra annata dove sono, saranno gli altri a festeggiare. Compresa Milton Keynes, capace di infastidire spettacolarmente l'ascesa iridata di questa Mercedes schiacciasassi.
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