Con la Formula 1 degli ultimi anni solitamente caratterizzata da gerarchie ben definite, con un numero ristretto di team e piloti in grado di lottare per la vittoria, qualcuno molto spesso e qualcuno solo occasionalmente, capita anche di posare lo sguardo sulle stagioni più movimentate del passato: quelle con outsider sul gradino più alto del podio... o relegati ad uno dei gradini più bassi, come con Sergio Perez appena alle spalle del vincitore Fernando Alonso su Ferrari F2012.
S
epang 2012. Otto vincitori, di cui sette nelle prime gare di quella stagione, otto piloti appartenenti a sei diverse scuderie, metà delle squadre presenti, capaci di ottenere almeno un successo. A fianco dei piccoli team, tra le squadre senza vittorie, c'erano Force India, Toro Rosso e Sauber. Una di queste, tuttavia, avrebbe potuto, con un po' di fortuna, guadagnarsi la "prima" vittoria della propria storia.
Seconda vittoria, oppure prima, nell'andare a stilare il palmares della Sauber escludendo la BMW-Sauber, connubio portato al successo quell'unica volta in Canada 2008 da Robert Kubica. La scuderia elvetica aveva visto Sergio Perez illudere e illudersi nel Gran Premio della Malesia, dopo una bandiera rossa per pioggia intensa: a sorpresa, infatti, si issava prima in testa alla gara e poi, in un secondo momento, relegato all'inseguimento del leader Fernando Alonso.
Seconda vittoria, oppure prima, nell'andare a stilare il palmares della Sauber escludendo la BMW-Sauber, connubio portato al successo quell'unica volta in Canada 2008 da Robert Kubica. La scuderia elvetica aveva visto Sergio Perez illudere e illudersi nel Gran Premio della Malesia, dopo una bandiera rossa per pioggia intensa: a sorpresa, infatti, si issava prima in testa alla gara e poi, in un secondo momento, relegato all'inseguimento del leader Fernando Alonso.
Erano tempi d'oro, quelli, per Checo Perez: faceva parte della Ferrari Young Drivers Academy e si parlava con insistenza di un suo potenziale arrivo a Maranello nella stagione successiva. Era un giovane promettente e la sua performance non poteva passare inosservata. Ad appena ventidue anni sembrava destinato a un roseo futuro e l'è sembrato ancora di più dopo il restart quando, appunto, le McLaren che inseguiva prima, si sono fatte, loro malgrado, da parte.
La ruota pareva girare a favore di Perez con le soste dei due piloti McLaren: quella di Hamilton lunga abbastanza da fargli perdere la posizione nei confronti del pilota della Sauber, Button invece si era ritrovato a fare a ruotate con una HRT danneggiando la propria vettura. Perez, nel frattempo, svettava davanti a tutti ed era quasi impossibile non entusiasmarsi per un outsider così tanto inatteso.
Purtroppo per lui, quel giorno Alonso era particolarmente assetato di vittoria, che mancava anche alla Rossa dal GP di Gran Bretagna disputato nell'estate precedente. Dopo così tanti mesi di digiuno, si era ritrovato leader dopo la successiva sosta di Perez, seppure inseguito dal giovane messicano: la velocità di quella Sauber C31 #15 era tale da non dare niente per scontato e non in pochi si aspettavano di vedere Checo riportarsi davanti.
La ruota pareva girare a favore di Perez con le soste dei due piloti McLaren: quella di Hamilton lunga abbastanza da fargli perdere la posizione nei confronti del pilota della Sauber, Button invece si era ritrovato a fare a ruotate con una HRT danneggiando la propria vettura. Perez, nel frattempo, svettava davanti a tutti ed era quasi impossibile non entusiasmarsi per un outsider così tanto inatteso.
Purtroppo per lui, quel giorno Alonso era particolarmente assetato di vittoria, che mancava anche alla Rossa dal GP di Gran Bretagna disputato nell'estate precedente. Dopo così tanti mesi di digiuno, si era ritrovato leader dopo la successiva sosta di Perez, seppure inseguito dal giovane messicano: la velocità di quella Sauber C31 #15 era tale da non dare niente per scontato e non in pochi si aspettavano di vedere Checo riportarsi davanti.
Non è andata così: anche a causa di un piccolo errore nella rincorsa, il pilota Sauber ha concluso la gara in seconda posizione, a poco più di due secondi dal ferrarista. Appassionati di motori dall'elevata vena polemica si sono chiesti se avesse sbagliato di proposito per restare nelle grazie della Ferrari. Il suo carattere e le sue scelte di carriera future - lasciare l'Academy e accettare l'ingaggio della McLaren - sembrano aver dimostrato il contrario.
Dopo quell'occasione sprecata, Perez non ha mai più avuto la chance di lottare per la vittoria di un gran premio. Dopo una stagione disastrosa in McLaren, si è dimostrato un valido pilota di seconda fascia in Force India, uno di quelli che non si notano, ma sono sempre lì, a cercare uno spiraglio di luce. Se resterà in Formula 1 abbastanza a lungo da prendere parte a un altro campionato con tanti diversi vincitori, chissà che non possa rifarsi...
Se non dovesse essere così, andrebbe ad affiancare altri piloti dal destino analogo, outsider che, nel bel mezzo del loro personale momento di gloria, sono stati schiacciati dai vincitori di routine per non avere mai più una seconda chance, spesso dimenticati per onorare le performance altrui. Un po' come quella volta, nel 1990, in cui fino a due giri prima della 150esima vittoria Ferrari, Ivan Capelli e la sua Leyton House furono lampo senza tuono.
Milly Sunshine.
Follow @redf1gp
Dopo quell'occasione sprecata, Perez non ha mai più avuto la chance di lottare per la vittoria di un gran premio. Dopo una stagione disastrosa in McLaren, si è dimostrato un valido pilota di seconda fascia in Force India, uno di quelli che non si notano, ma sono sempre lì, a cercare uno spiraglio di luce. Se resterà in Formula 1 abbastanza a lungo da prendere parte a un altro campionato con tanti diversi vincitori, chissà che non possa rifarsi...
Se non dovesse essere così, andrebbe ad affiancare altri piloti dal destino analogo, outsider che, nel bel mezzo del loro personale momento di gloria, sono stati schiacciati dai vincitori di routine per non avere mai più una seconda chance, spesso dimenticati per onorare le performance altrui. Un po' come quella volta, nel 1990, in cui fino a due giri prima della 150esima vittoria Ferrari, Ivan Capelli e la sua Leyton House furono lampo senza tuono.
Milly Sunshine.
Follow @redf1gp