Il 2018 è finito, il sipario scende sulla stagione appena trascorsa con il tramonto di Abu Dhabi. Ma per gli attori non è ancora il momento di riposarsi. Ora è il tempo delle domande, su cosa porterà il 2019, tra esigenze di riscatto rosse e blue. Tra quelle di ennesima conferma color argento. Questa stagione è ormai storia recente, alle porte c'è quella nuova tutta da vivere.
A Yas Marina vince lui, ancora lui, Lewis Hamilton. Una gara che banalmente rispecchia l'andamento della stagione, con Sebastian Vettel secondo dopo una prestazione decisamente consistente, non abbastanza per impensierire l'ormai storico rivale. Un tedesco in progresso mentale per sbollire la delusione, per ricaricare le batterie, per cercare i suoi automatismi più adeguati in seno al team, soprattutto.
Max Verstappen completa il podio, un olandese volante di soprannome e di fatto in questa seconda parte di stagione. Uno che in modalità rullo compressore ha scalzato in classifica generale uno spento Valtteri Bottas. Abbattuto dall'andamento della stagione, deficitario un pelino meno rispetto allo scorso anno, dalla ripresa della pausa estiva.
Kimi Raikkonen non taglia l'ultimo traguardo a bordo della Ferrari, ma è il connazionale argentato a congelarlo terzo nel mondiale 2018. Un risultato degno del miglior Iceman, quasi come quel pilota che sapeva incantare quando correva in quel di Woking. Da domani sarà già tempo di Alfa-Sauber, un ritorno alle origini, un cerchio che chiuderà la sua intera carriera in F1, gloriosa, nonostante risultati un po' stretti in confronto ad un talento che regala sprazzi di grande classe anche alla sua veneranda età.
Charles Leclerc prenderà il posto dell'ultimo imperatore di Maranello, l'autore di un'ottima performance domenicale a Yas Marina, perfetta dai primissimi giri, imperfetta per una strategia rivelatasi di fatto solo penalizzante. Promette bene, Charles, benissimo, ed è inevitabile che i riflettori siano puntati tutti su di lui. È il secondo più giovane pilota a debuttare sulla Ferrari, un rischio sulla carta che premia un ragazzino predestinato sin dagli esordi. Certo, qualche errore quest'anno se l'è concesso, ma è giusto così.
Ora via di fianco a Vettel dal quale non potrà che imparare, studiare, per poi pensare di lottare ad armi pari. Magari già dall'Australia, imitando quel Lewis Hamilton che al debutto in F1 fece vedere i sorci verdi a Fernando Alonso. Già, Fernando: dall'anno prossimo saremo orfani dell'asturiano, un uomo particolare, al quale vanno i più sentiti auguri, un saluto modesto nella forma, vista l'impossibilità oggettiva di cimentarci assieme in burn-out fumanti.
Intanto, lo ribadiamo, non vediamo l'ora di osservare Charles al volante della Ferrari: siamo già sicuri che assisteremo a un 2019 parecchio divertente, anche solo per la ventata di freschezza che porterà questo ragazzo al cavallino rampante. Per quegli assaggi da guerra del futuro con l'asso tutto orange. La F1 va veloce, ed i Re dell'oggi hanno il tempo in scadenza. Inesorabilmente. Ricominceremo. Grazie a tutti.
Christian Caramia.
Follow @redf1gp
Charles Leclerc prenderà il posto dell'ultimo imperatore di Maranello, l'autore di un'ottima performance domenicale a Yas Marina, perfetta dai primissimi giri, imperfetta per una strategia rivelatasi di fatto solo penalizzante. Promette bene, Charles, benissimo, ed è inevitabile che i riflettori siano puntati tutti su di lui. È il secondo più giovane pilota a debuttare sulla Ferrari, un rischio sulla carta che premia un ragazzino predestinato sin dagli esordi. Certo, qualche errore quest'anno se l'è concesso, ma è giusto così.
Ora via di fianco a Vettel dal quale non potrà che imparare, studiare, per poi pensare di lottare ad armi pari. Magari già dall'Australia, imitando quel Lewis Hamilton che al debutto in F1 fece vedere i sorci verdi a Fernando Alonso. Già, Fernando: dall'anno prossimo saremo orfani dell'asturiano, un uomo particolare, al quale vanno i più sentiti auguri, un saluto modesto nella forma, vista l'impossibilità oggettiva di cimentarci assieme in burn-out fumanti.
Intanto, lo ribadiamo, non vediamo l'ora di osservare Charles al volante della Ferrari: siamo già sicuri che assisteremo a un 2019 parecchio divertente, anche solo per la ventata di freschezza che porterà questo ragazzo al cavallino rampante. Per quegli assaggi da guerra del futuro con l'asso tutto orange. La F1 va veloce, ed i Re dell'oggi hanno il tempo in scadenza. Inesorabilmente. Ricominceremo. Grazie a tutti.
Christian Caramia.
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