Cina, Shanghai. L'occasione propizia per un plateale "colpito ed affondato" sulla scacchiera del calendario mondiale 2019, segnato senza complimenti dalla corazzata tedesca. La Mercedes di Lewis Hamilton abbatte la Ferrari, in tutta calma, in tutta velocità, lasciando briciole per i piccioni in rosso, Sebastian Vettel e Charles Leclerc.
T
re GP, tre doppiette Mercedes. Chi l'avrebbe detto dopo i test di febbraio? Eppure la classifica generale recita questo, mettendo al tappeto, per ora, i sogni di gloria ferraristi. Lasciando pochi alibi lato Ferrari, per una momentanea "debacle" che, diciamolo, ha senso più per i meriti di Stoccarda, che per i demeriti di Maranello.
Lewis Hamilton ha corso in solitaria in Cina, lo sappiamo. Valtteri Bottas non ha corso mai il rischio di perdere la seconda piazza, sappiamo anche questo. Per un en plein alla roulette di questo trittico d'esordio stagionale senza possibilità di appello per nessuno.
Sappiamo anche che la SF90 è macchina veloce ma fragile, un po' come gli equilibri all'interno del team. Sebastian Vettel è la prima guida designata, ed è giusto così. È giusto che Mattia Binotto abbia deciso lo scambio con Leclerc anche in Cina, anche se il tedesco non è sembrato molto più veloce del monegasco. Anche se, lascia a desiderare la tempistica, visto le Mercedes già comodamente involate verso la doppietta.
Lewis Hamilton ha corso in solitaria in Cina, lo sappiamo. Valtteri Bottas non ha corso mai il rischio di perdere la seconda piazza, sappiamo anche questo. Per un en plein alla roulette di questo trittico d'esordio stagionale senza possibilità di appello per nessuno.
Sappiamo anche che la SF90 è macchina veloce ma fragile, un po' come gli equilibri all'interno del team. Sebastian Vettel è la prima guida designata, ed è giusto così. È giusto che Mattia Binotto abbia deciso lo scambio con Leclerc anche in Cina, anche se il tedesco non è sembrato molto più veloce del monegasco. Anche se, lascia a desiderare la tempistica, visto le Mercedes già comodamente involate verso la doppietta.
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Con Charles che fa buon viso a cattivo gioco, accettando le decisioni del team ai microfoni, lasciando intendere che saprà giocarsi la leadership già da Baku, semplicemente in pista. Pur mugugnando via team radio e nel retro-box, poi, con nell'ombra l'influente Nicolas Todt.
Quanto durerà la pace nel box Ferrari? Fino a quando dal muretto riusciranno a gestire la situazione?
Il problema vero è che questa lotta intestina va insinuandosi nel team di Maranello non per la contesa della vittoria, piuttosto per un misero terzo posto che, viste le premesse della vigilia, due su tre, ha rappresentato il massimo risultato domenicale raggiungibile dalla vettura 2019.
Era sbagliato illudersi che la Mercedes scomparisse da una stagione all'altra, in inverno deve essere accaduto qualche incespico nella preparazione, negli sviluppi, senza chance di fronteggiare la risalita della concorrenza, tutta gente essenzialmente non abituata ad aspettare.
Ora tocca all'Azerbaijan: pista dove la power unit Ferrari potrebbe aiutare a battere Hamilton, vincitore fortunoso dell'edizione 2018. O si vince o la direzione del Nord si rivelerà indicato, per l'ennesima volta, da una bussola smagnetizzata.
Christian Caramia.
Follow @redf1gp
Quanto durerà la pace nel box Ferrari? Fino a quando dal muretto riusciranno a gestire la situazione?
Il problema vero è che questa lotta intestina va insinuandosi nel team di Maranello non per la contesa della vittoria, piuttosto per un misero terzo posto che, viste le premesse della vigilia, due su tre, ha rappresentato il massimo risultato domenicale raggiungibile dalla vettura 2019.
Era sbagliato illudersi che la Mercedes scomparisse da una stagione all'altra, in inverno deve essere accaduto qualche incespico nella preparazione, negli sviluppi, senza chance di fronteggiare la risalita della concorrenza, tutta gente essenzialmente non abituata ad aspettare.
Ora tocca all'Azerbaijan: pista dove la power unit Ferrari potrebbe aiutare a battere Hamilton, vincitore fortunoso dell'edizione 2018. O si vince o la direzione del Nord si rivelerà indicato, per l'ennesima volta, da una bussola smagnetizzata.
Christian Caramia.
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